Nazionale

Quel salame è contaminato: cosa si rischia e i lotti da evitare

In Italia non è fissato alcun limite relativamente alla presenza di piombo nella selvaggina, ma il prodotto ritirato, oltre alla carne di capriolo, contiene anche carne di maiale

Quel salame è contaminato: cosa si rischia e i lotti da evitare

Ascolta ora: "Quel salame è contaminato: cosa si rischia e i lotti da evitare"

Quel salame è contaminato: cosa si rischia e i lotti da evitare

00:00 / 00:00
100 %

Il ministero della Salute ha diramato un avviso di richiamo in via precauzionale relativamente a uno specifico lotto di salame con capriolo: il motivo alla base di questa allerta alimentare è la presenza, oltre i limiti di sicurezza, di piombo presente nel prodotto.

Stando a quanto indicato nel documento di richiamo diffuso sul proprio portale dal dicastero, si tratta di un tipo di salame ottenuto da carni di capriolo e di maiale identificabile col marchio "Rehsalami" prodotto da "Kofler Viktor & Andreas OHG" nello stabilimento di Boznerstraße/via Bolzano 78/2, a Lana, nella provincia autonoma di Bolzano contraddistinto dal marchio di identificazione "CE IT D210T".

Salame ritirato

L'alimento è distribuito sugli scaffali dei supermercati all'interno di confezioni sottovuoto con un peso variabile che si aggira intorno ai 200 grammi e che ha un termine minimo di conservazione pari a 150 giorni dopo la data di produzione indicata nell'etichetta a cui l'alimento è associato. Il numero di lotto finito sotto la lente d'ingrandimento del ministero della Salute è il 282023.

L'allerta alimentare spiega che per i consumatori esiste un rischio di natura chimica, cagionato dal possibile superamento dei valori di piombo contenuti nell'alimento, e questo nonostante il fatto che "in Italia non è previsto nessun limite massimo per tale valore". Il Regolamento (CE) n.1881/2006 non fissa infatti alcun tetto alla presenza di piombo per la carne di selvaggina: il salame oggetto di richiamo in via precauzionale, tuttavia, è un alimento realizzato con carne di maiale e di capriolo, e proprio per le carni suine è stabilito un limite pari a 0,10 milligrammi per chilo. Stesso tetto, peraltro, fissato anche per altre carni, come quella di di bovino, di ovino o per il pollame per evitare un'intossicazione che può diventare in certi casi anche letale a causa dei danni provocati agli organi.

La raccomandazione fatta a chi fosse eventualmente in possesso di questo salame individuabile tramite il numero di lotto 282023, è ovviamente quella di non consumare l'alimento ma di restituirlo al punto vendita in cui si è effettuato l'acquisto per ottenere un rimborso o una sostituzione.

Commenti