Il professore smentisce la sinistra: “Correlazione tra immigrazione e violenza sulle donne”

L'intervento di Fuccillo dopo l'intervista della sociologa Saraceno, che contesta al premier la rappresentazione secondo la quale c'è un maggior rischio introdotto dai migranti in specie irregolari

Il professore smentisce la sinistra: “Correlazione tra immigrazione e violenza sulle donne”
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Dopo le dichiarazioni degli esponenti del governo, incluso il presidente del Consiglio, e di numerosi sociologi, sulla correlazione tra violenze sessuali e immigrazione, nel nostro Paese si è aperto un ampio dibattito, che la sinistra ha condotto ancora una volta su principi ideologi. Viene negato qualunque legame e per avvalorare la tesi hanno cercato altri esponenti della cultura capaci di sostenerla. L'ultima in ordine di tempo a essersi espressa in tale senso, negando qualunque legame tra immigrazione e reati sessuali è stata la sociologa Chiara Saraceno dalle pagine de La Stampa. Ma a smentire la sua tesi è intervenuto il professor Antonio Fuccillo, ordinario di Diritto Interculturale dell'Università della Campania "Luigi Vanvitelli".

"Chiara Saraceno sulla Stampa di oggi contesta a Giorgia Meloni che la rappresentazione del maggior rischio introdotto dai migranti in specie irregolari nelle violenze sessuali sarebbe contraddetto da tutti i dati", dice il professore, che contesta l'affermazione sostenendo che "l'affermazione sembra priva di qualsiasi rigore scientifico perché prende i numeri assoluti e non li mette in relazione alla consistenza dei relativi gruppi". Con questo tipo di informazioni, prosegue Fuccillo, "non si risolvono i problemi reali del Paese e non si garantisce maggiore sicurezza alle donne". Lo stesso premier, nella giornata di ieri, a costo di farsi dare della razzista dalla solita opposizione, ha sostenuto che esiste un'incidenza maggiore in questo genere di reati, specialmente nelle violenze, da parte degli immigrati irregolari, proprio per il legame con il degrado nel quale vivono.

Proprio per parlare solo in presenza di fatti oggettivi, spogliando le affermazioni di ogni ideologia, Fuccillo ha snocciolato i dati: "Le uniche statistiche criminali sono quelle ufficiali, e sono quelle diffuse dal Dipartimento di pubblica sicurezza: 'su 5.832 indagati per stupro nel 2023, 43% sono stranieri. Gli accusati di aver ucciso donne nel 2023 sono 160, di questi 44 sono stranieri (27,5%). Nello stesso periodo gli accusati di maltrattamenti contro familiari e conviventi sono stati 27.659, di questi 7.824 erano stranieri (28,2%), mentre nel caso degli atti persecutori i presunti autori sono 18.043, 3.332 stranieri (18,4%)".

In termini assoluti è vero che la maggioranza di chi ha commesso reati non ha la cittadinanza italiana, ma se questi dati vengono correlati, come ha spiegato il professore, alla presenza straniera, che rappresenta circa l'8,5% della popolazione, allora questi numeri assumono tutto un altro valore. E le affermazioni secondo le quali l'incidenza di reati sessuali nella popolazione straniera è più elevata, non può essere confutata.

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