"Risse, furti e spaccio". Così i "maranza" spadroneggiano

La Polizia di Stato ha concluso, dopo mesi di indagini, una vasta operazione di polizia giudiziaria in numerose province italiane, nei confronti di giovani, giovanissimi, maranza e baby gang dediti principalmente alle risse, allo spaccio di sostanze e ai furti

"Risse, furti e spaccio". Così i "maranza" spadroneggiano
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Li chiamano maranza, per il dizionario sono giovani chiassosi caratterizzati da ostentati atteggiamenti spavaldi con un gergo triviale e un codice di abbigliamento vistoso. In realtà, sono molto di più di quello che potrebbe essere la definizione generica di un gruppo di persone. La parola oggi viene anche associata e utilizzata per metonimia, per definire la subcultura di alcune fette delle popolazione.

La criminalità giovanile

A fotografare la situazione è il report del Dipartimento della Pubblica sicurezza per il Ministero dell'Interno. La criminalità giovanile è un dramma sociale che si autoalimenta anche grazie ai social, ma non solo. Di sicuro, si può tracciare un profilo abbastanza preciso. Sono giovani, alcuni minorenni, si muovono in gruppo ma sono dediti ai più disparati reati: tentato omicidio, lesioni, rissa, danneggiamento, estorsione, furto, rapina, spaccio di sostanze stupefacenti e psicotrope, detenzione e porto illegale di armi e strumenti atti ad offendere, nonché all’utilizzo distorto dei social network e in ultimo reati d’odio e discriminazione razziale. "Tali fenomeni, che incidono fortemente sulla percezione della sicurezza da parte dei cittadini, non risultano più esclusivamente connessi a contesti sociali ad alta densità criminale e fanno registrare, proprio attraverso i social network un importante fattore di ampliamento del bacino di riferimento, di divulgazione e di emulazione, e in alcune circostanze costituiscono il cosiddetto “primo gradino” di accesso al mondo della criminalità, anche quella di tipo mafioso", spiegano dalla Direzione centrale anticrimine della polizia di Stato.

I numeri

L’attività degli investigatori, con il supporto di equipaggi del Reparto prevenzione crimine e degli uffici delle Questure, ha consentito di controllare, soprattutto in aree di spaccio e strade, locali e stabilimenti balneari della movida, circa 63mila persone, di cui 11mila minorenni. I numeri sono impietosi ma fotografano la situazione italiana a livello macro regionale. Negli ultimi mesi sono stati arrestati, o sottoposti a fermo di indiziato di delitto, 283 persone poco più che maggiorenni, per reati contro la persona, il patrimonio, in materia di sostanze stupefacenti e di detenzione illegale armi; altri 22 minorenni per reati contro la persona e il patrimonio, spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi. Sono state eseguite ordinanze di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari, ordini per l’esecuzione della pena e mandati di arresto europeo nei confronti di 81 maggiorenni e ordinanze di collocamento presso Istituti minorili di pena per un'altra decina di minorenni. Sono stati denunciati in stato di libertà 1.110 maggiorenni (di cui 613 italiani e 497 stranieri) e 180 minorenni (94 italiani e 86 stranieri, dii cui 15 minori non accompagnati, tutti accusati a vario titolo di reati contro la persona, il patrimonio, in materia di sostanza stupefacenti e detenzione illegale di armi. Sono stati controllati 829 immobili, tra cui 58 strutture di accoglienza per minori stranieri non accompagnati, 136 sale giochi e 464 esercizi commerciali e nonché diversi luoghi di aggregazione come piazze, giardini pubblici, stazioni ferroviarie, sale giochi e scommesse, centri commerciali ed esercizi commerciali. Sono stati sequestrati 19 chili di cocaina, 1 chilo di eroina e 79 chili di cannabinoidi. Sono stati sequestrati 2 fucili, 36 pistole e munizionamento di diverso calibro; oltre ad un centinaio di coltelli, mazze, katane,bastoni, tirapugni, taser illegali e manganelli

L'odio corre sui social

I social hanno permesso di far rimbalzare di profilo in profilo bravate e spacconerie, di testimoniare con uno smartphone reati contro persone o cose, di esaltare comportamenti spavaldi e di alimentare la vanteria di alcuni gruppi giovanili. Sono stati monitorati migliaia di profili social, dei quali alcuni inneggianti all’odio e alla violenza fisica, anche contro appartenenti alle Forze di Polizia, nonché all’uso delle armi da fuoco e da taglio, che sono stati segnalati alle competenti Autorità giudiziarie per l’eventuale oscuramento.

Sono stati recuperati numerosi oggetti provento di furto, soprattutto collanine d’oro, gioielli, orologi e cellulari che poi vengono rivenduti e sequestrate banconote false, bancomat e documenti di identità rubati o contraffatti e persino un tesserino contraffatto della Guardia di Finanza.

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