Università, studenti costretti a pagare più tasse del dovuto: gli atenei coinvolti

L'Università di Torino è stata condannata a risarcire i propri studenti per aver fatto pagare tasse ben più elevate del dovuto: coinvolti anche altri 17 atenei, ecco quali

Università, studenti costretti a pagare più tasse del dovuto: gli atenei coinvolti
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Oltre al caro-affitti e numerose altre spese che devono sostenere tantissimi studenti che si spostano dalla propria città di residenza, molti di essi hanno pagato tasse universitarie ben più alte di quelle dovute: la vicenda è venuta a galla grazie a una sentenza del Consiglio di Stato che ha condannato l'Università di Torino a restituire oltre 39 milioni di euro ai propri iscritti. L'ateneo in questione non sarebbe l'unico ma ne sono venuti a galla altri 17 coinvolti in pagamenti maggiorati.

Cosa dice la legge

È stata l'Unione degli Universitari (Udu) a portare alla luce la problematica: l'Università di Torino riceveva un contributo statale di 277 milioni. L’art. 5 del Dpr 25 luglio 1997, n. 306, prevede, però, che ogni ateneo possa chiedere al massimo contributi pari al 20% del Fondo di Finanziamento Ordinario: in pratica, se lo Stato concede cento non può essere richiesto più di venti, soglia che l'ateneo del capoluoogo piemontese aveva abbondantemente superato facendo pagare circa 94 milioni di euro complessivi ai propri studenti.

La nota dell'Udu

Pasquale Scordo, coordinatore dell’Udu di Torino, ha spiegato che l'ateneo avrebbe potuto chiedere soltanto 55 milioni di euro: per questo motivo si è consumata "una palese violazione dei limiti legali" e alle restituzione di quella ingente somma di denaro. "Una cifra mostruosa che fa capire la gravità della sentenza che farà sicuramente storia. Finora solo l’Università di Pavia era stata condannata per ben quattro esercizi finanziari, ma per importi inferiori”. La decisione è stata accolta come una importantissima vittoria per l'Udu perché dimostrebbe come, per tanti anni, "moltissime delle università italiane abbiano richiesto una tassazione studentesca fuorilegge, nell’assurda pretesa di scaricare sugli studenti il sottofinanziamento statale dell’Università pubblica italiana. La stessa Università di Torino continua ad avere una contribuzione studentesca fuorilegge e profondamente ingiusta", sottolinea Scordo.

Gli altri atenei coinvolti

Torino, come detto, non sarebbe la sola ma in ottima compagnia di numerose altre università come ha dichiarato Camilla Piredda, Coordinatrice Nazionale dell’Unione degli Universitari, stimando in diciotto gli atenei che presentavano nel bilancio preventivo una contribuzione studentesca considerata "fuorilegge". Questo elenco comprende, oltre alla già citata Torino, l'Università degli studi di Brescia, Roma Tre, lo IUAV di Venezia, l'Università degli studi di Parma, di Udine, di Bergamo, di Padova e di Verona, l'Università "Carlo Bo" di Urbino, l'Università di Bologna, la "Ca' Foscari" di Venezia, l'Università degli studi di Milano, quella di Milano-Bicocca e il Politecnico, l'Università del Piemonte Orientale, l'Università degli studi di Modena e di Reggio Emilia e l'Università degli studi dell'Insubria.

Tra quelli appena elencati, il Politecnico di Milano e l’Università di Bologna sarebbero quelli che hanno chiesto le cifre più elevate. "Il primo l’anno scorso ha chiesto oltre il 30% della contribuzione studentesca, sforando di 25 milioni di euro. L’ateneo di Bologna il 24,1%. Circa 18 milioni in più rispetto a quanto consentito.

Lo sforamento totale delle università per il 2022/23 è stato di 125 milioni. Assurdo pensare che sono soldi pagati illegittimamente dagli studenti", ha spiegato a L'Espresso Simone Agutoli dell'Udu nazionale.

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