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Nazionalismo Nei cinema cinesi bandito film di Taiwan «amico di Tokio»»

Lavoro per rapporti più stretti con il Giappone. Apertura a una possibile visita del Dalai Lama. E ora anche un film che «offende il sentimento nazionalista cinese». Nonostante le posizioni del suo presidente Ma Ying-Jeou, favorevole a un riavvicinamento con Pechino, Taiwan sta irritando non poco la Cina. Che ha deciso di bandire la diffusione della pellicola “Cape n.7” sui 50 anni di governo coloniale del Giappone sull’Isola. La colpa sarebbe quella di ricostruire quel periodo con un atteggiamento giustificazionista nei confronti dell’arcinemico giapponese. Prodotto nell’ex isola di Formosa, il film ha al centro una storia d’amore tra un cantante rock taiwanese e una ragazza giapponese; c’è anche un flashback all’anno 1945, quando alla fine della Seconda guerra mondiale un insegnante giapponese è costretto a lasciare Taiwan e la donna che ama. Nei cinema taiwanesi ha sbancato il botteghino (11,79 milioni di euro). In molte città della Cina ne circolano anche dvd pirata. Ma il film tratta argomenti molto sensibili in Cina: la lunga dominazione giapponese, la secessione di Taiwan. Secondo l’ufficiale cinese incaricato delle relazioni con Taiwan, Chen Yunlin, la pellicola trascura le violenze degli invasori giapponesi, descrivendone il rapporto con la popolazione come pacifico e proficuo. Entrambi i Paesi hanno sofferto per l’occupazione giapponese. Ma Taipei è stata poi più rapida a riallacciare buoni rapporti con Tokyo. Ieri, il presidente del Kuomintang, Wu Poh-hsiung, ha iniziato la sua visita in Giappone.

La prima del leader di un partito al potere nell’Isola.

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