Roma - Il filmato dell’esplosione di una bomba al palazzo di Giustizia di Reggio Calabria il 3 gennaio è stato mostrate ieri sera ad Annozero. Gli inquirenti avevano parlato in un primo tempo di due uomini. In realtà dalle immagini mostrate si vedono due persone a bordo di una moto. Ma a guidarla sarebbe una donna. È quanto si evince dalle scarpe con il tacco e dai lunghi capelli che spuntano fuori dal casco.
Centoventi agenti e sei magistrati in più A Reggio Calabria, saranno rafforzate le strutture investigative per il contrasto alla ’ndrangheta con l’invio, a partire da lunedì prossimo, di 121 uomini, tra poliziotti, carabinieri e finanzieri. Sei magistrati (due sostituti procuratori generali e quattro pm in Procura) sono invece destinati a potenziare gli uffici giudiziari di Reggio Calabria che viene di fatto considerata "sede disagiata". Sono alcune delle misure contenute nel pacchetto di interventi annunciati dal ministro dell’Interno, Roberto Maroni, e dal Guardasigilli, Angelino Alfano, al termine del vertice che si è tenuto oggi pomeriggio in prefettura a Reggio Calabria. Una riunione alla quale hanno partecipato il capo della polizia, Antonio Manganelli, il comandante generale dell’Arma dei carabinieri, Leonardo Gallitelli, il comandante generale dalla Guardia di finanza, generale Cosimo D’Arrigo, il procuratore nazionale Antimafia, Piero Grasso, e i vertici della magistratura reggina per fare un punto sulla sicurezza dopo l’attentato di domenica scorsa davanti alla Procura generale della città.
Gli obiettivi sensibili Oltre l’invio di rinforzi per l’attività investigativa, Maroni ha annunciato, inoltre, la "rimodulazione delle misure di protezione per i magistrati e le persone più esposte nel contrasto alla ’ndrangheta". Maroni ha anche confermato l’intenzione di stabilire a Reggio Calabria la sede della nuova Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alle mafie. Una struttura, la cui creazione sarà uno dei dieci punti del programma straordinario antimafia, che il Viminale, insieme al ministero della Giustizia, presenterà a breve al Consiglio dei ministri. Un’agenzia nazionale, che Maroni ha definito "utile" proprio per l’entità dei patrimoni confiscati alle organizzazioni criminali (6,8 miliardi tra beni mobili, immobili e aziende).
Rischi inflitrazioni Giovedì prossimo, il ministro dell’Interno ha annunciato che si insedierà a Milano una sezione locale della Commissione per le grandi opere che, sul modello di quanto già sta avvenendo in Abruzzo per la ricostruzione post-terremoto, avrà il compito di vigilare e monitorare il
territorio dai possibili rischi di infiltrazioni della ’ndrangheta e delle altre organizzazioni criminali negli appalti per la realizzazione di infrastrutture in vista dell’Expo 2015 che si terrà nel capoluogo lombardo.
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