«Alcuni palazzi dei Rolli sono inaccessibili ai visitatori». La denuncia parte da Rita Paglia, commerciante, esponente storica dei comitati della città vecchia e presidente della Pro Loco centro storico genovese, che spiega: «Una nostra iniziativa, che ha riscosso notevole successo, inserita nel programma della Biennale del Mediterraneo, prevedeva 6 piéces teatrali con la lettura di testi omerici accompagnati da musica e corale in lingua greca, realizzate da studenti liceali e universitari all'interno degli atri di 6 palazzi dei Rolli. Le difficoltà sono sorte per quanto riguarda l'accoglienza riservataci dagli amministratori dei palazzi: alcuni, avvertiti con il dovuto anticipo, ci avevano assicurato collaborazione per poi invece impedirci l'accesso, un comportamento che ci ha stupito e indignato allo stesso tempo».
La ristrutturazione di molti palazzi dei Rolli è stata possibile anche grazie a fondi pubblici e all'aiuto delle istituzioni locali. Esiste un protocollo d'intesa il quale stabilisce che, dato l'interesse storico-artistico di questi siti, l'accesso del pubblico agli androni e ai cortili o almeno la visione dall'esterno siano garantiti dai proprietari. Sarebbe sufficiente infatti l'installazione di ampie vetrate che consentano di poter ammirare gli affreschi, le fontane e le statue che decorano l'interno dei palazzi. Parliamo di un patrimonio mondiale dell'umanità riconosciuto come tale dall'Unesco nel luglio del 2006. Attualmente nell'elenco sono inseriti una quarantina di edifici ma complessivamente sono un centinaio le antiche dimore di famiglie nobiliari della Repubblica di Genova sparse nel centro storico, alcune ristrutturate, altre ancora da recuperare, un esempio originale di una rete di dimore atte ad ospitare le visite di Stato contribuendo a far conoscere in tutta Europa un modello architettonico innovativo.
«Vorrei sottolineare l'accoglienza positiva che abbiamo trovato ad esempio nel Palazzo Doria Lambra in Via Cairoli 18, visitabile tutti i giorni grazie alla sensibilità della famiglia Doria Lambra - racconta Rita Paglia - Ma anche in due palazzi di Via S. Bernardo l'accoglienza è stata buona. Così come in Salita S. Francesco 7 dove abbiamo avuto la possibilità di vedere una parte dell'antico convento e in Salita S. Caterina 4 dove all'interno del palazzo è ammirabile una splendida fontana. Questi edifici dotati di portineria sono visitabili tutti i giorni e gli amministratori ne sono ben felici».
Le note stonate provengono invece da Palazzo Giustiniani, nell'omonima piazza e dal palazzo Cattaneo Adorno in Via Lomellini 8. Qui i proprietari non hanno risposto all'appello della Pro Loco e i portoni sono rimasti serrati. Liniziativa della Pro Loco ha coinvolto consapevolmente alcune vie poco frequentate del centro storico alla ricerca di uno sperato rilancio. «Scegliere S. Bernardo, Piazza Giustiniani, Salita S. Francesco, accompagnare i visitatori in ore serali e mostrare come si possa frequentare il centro storico senza paura anche dopo le 20.
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