Nel cuore della fornace coetanea dell’Unità

Nel cuore della fornace coetanea dell’Unità

Dopo più di tre anni di lavori, il comune di Cogoleto è tornato a riappropriarsi della Fornace Bianchi, storica costruzione in pietra testimone dell'illustre passato nel campo delle fornaci da calce della località rivierasca. I lavori, fortemente voluti dalla giunta del sindaco (in scadenza di mandato) Attilio Zanetti, sono stati portati avanti grazie alla collaborazione tra l'Università di Genova (con un connubio tra le facoltà di Ingegneria e Architettura), lo studio dell'ingegnere cogoletese Alberto Patrone e il lavoro dei tantissimi volontari che si sono rimboccati le maniche per restituire un pezzo di storia al proprio paese. «L'inaugurazione di questa fornace cade in un momento particolare a livello nazionale perché dai documenti in nostro possesso risulta edificata 150 anni fa, come la nostra Italia - ha svelato il sindaco ai numerosi cittadini ieri pomeriggio all'inaugurazione ufficiale -. La riapertura della Fornace Bianchi si colloca in una serie di iniziative per la valorizzazione delle nostre radici. Le prossime saranno l'anniversario dei mille anni dalla fondazione di Cogoleto e il definitivo riconoscimento del nostro paese quale luogo natio di Cristoforo Colombo».
Un altro retroscena curioso legato alla Fornace riguarda la demolizione che, a detta del sindaco, è stata veramente vicina a realizzarsi. «Inaugurare questo monumento storico è una doppia soddisfazione se penso che si era arrivati al punto di considerare più conveniente demolirla piuttosto che recuperarla - ha rivelato Zanetti -. Se ciò non è avvenuto è anche grazie allo splendido lavoro portato avanti da esperti, università e volontari che sono riusciti a contenere molto i costi». All'inaugurazione sono intervenuti anche Sergio Lagomarsino, docente di Tecnica delle Costruzioni della facoltà di Ingegneria, e Stefano Musso, preside della facoltà di Architettura. «Lo splendido lavoro svolto in questa fornace, che permetterà a Cogoleto di avere un nuovo polo attrattivo, è la testimonianza che la cultura non è solo chiacchiere ma può portare anche a benefici economici» è stato il commento di Musso, mentre per quanto riguarda Lagomarsino il suo intervento si è focalizzato principalmente sulle caratteristiche tecniche del restauro conservativo effettuato. Prima del fatidico taglio del nastro, avvenuto per mano del sindaco, c'è stato il tempo per un momento di riflessione dedicato al professore, e punta di spicco dell'archeologia italiana, Tiziano Mannoni, scomparso lo scorso ottobre. «In qualità di sindaco voglio dedicare questo sito archeologico industriale a Mannoni per il suo stretto legame che ha sempre avuto con Cogoleto», ha commentato commosso Zanetti. È stato quindi tagliato il nastro, fatta benedire da un sacerdote la fornace e letta una poesia di Luigi Nicolò Poggi su Cogoleto.


La Fornace Bianchi rimarrà aperta gratuitamente per le visite oggi (dalle 15 alle 17) e domani dal mattino al pomeriggio. In seguito sarà la volta delle visite scolastiche prima della definitiva apertura al pubblico fissata per l'inizio della stagione estiva.

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