Gian Marco Chiocci - Massimo Malpica
Il nuovo capitolo del calcio sporco non è solo scommesse. Nelle carte di Cremona emergono sospetti piuttosto pesanti su illeciti sportivi a livello di società, non di «semplici» calciatori infedeli. Presunti accordi per combine che arrivano all’orecchio di Erodiani e soci, che in qualche caso tentano di sfruttare la circostanza non solo per scommettere, ma anche per cercare qualcuno disposto a pagare una partita già «aggiustata», intascando un bonus insperato. Anche qui è tutto da accertare, perché dei match «addomesticati» parlano tra loro i protagonisti dell’inchiesta sul calcio sporco, quasi mai direttamente i vertici delle società (con l’eccezione del Ravenna). Di certo il sospetto su una manciata di partite, al momento solo di serie B e di Lega Pro, è decisamente forte. E il rischio di conseguenze in termini di penalizzazioni sportive per le società coinvolte, molto concreto.
I match maggiormente nel mirino sono Padova-Atalanta, Alessandria-Ravenna, Verona-Ravenna e Ravenna-Spezia, ma ci sono forti dubbi, emersi dalle intercettazioni, anche su Siena-Sassuolo, su Ascoli-Atalanta e su Reggina-Livorno.
Cominciando dalla trasferta dei bergamaschi a Padova, incontro di cartello tra squadre di vertice, in programma il 26 marzo, il segno «x» era a dir poco annunciato. Le chiacchiere cominciano due giorni prima, quando il dentista Pirani chiede al Ds del Ravenna, Buffone, di «informarsi sulla effettiva combine». La conferma arriva, perché Pirani chiama il socio Erodiani e «dice di aver saputo che Padova e Atalanta fanno X in quanto c’è l’accordo tra le società». Erodiani in un’altra telefonata entra più nello specifico: «Lo hanno fatto in società, mo ho parlato con l’uomo di Doni che lo ha chiamato di fargli 10.000 euro a Doni, per l’X». L’ultima conferma arriva alla vigilia del match, quando il portiere di calcio a 5 Tuccella conferma a Pirani di aver parlato «con un grande amico del capitano (Doni) che gli aveva confermato l’avvenuta combine». Quanto ad Ascoli-Atalanta, qui c’era l’intenzione della «cupoletta» di scommettitori di strappare un 2, ma il solo difensore bianconero Micolucci, che si presta alla combine, non riesce nell’intento e il match finisce pari. Proprio il calciatore, però, intercettato nel dopopartita, racconta a Pirani che Manfredini dell’Atalanta lo aveva avvicinato: «Io appena sono arrivato Manfredini mi ha detto di fare pari no?». Altro match di B a rischio è Siena-Sassuolo, finita in goleada (4-0) con il coinvolgimento certo del neroverde Quadrini e, forse, di due suoi compagni. Il rischio che nel risultato ci sia lo zampino delle società lo evoca un’intercettazione tra Erodiani e Bellavista, nella quale entrambi dicono di aver saputo dall’ex calciatore Bettarini «che il Siena si è mosso di persona». Un giallo c’è anche su Reggina-Livorno, finita 1-1. Poco prima dell’inizio della partita, Erodiani chiama Pirani e chiede «se per stasera è a conoscenza di qualcosa in quanto gli è giunta voce che fanno X. Pirani dice che li ha fatti incontrare e basta».
Le altre combine societarie che gli inquirenti danno per provate ruotano intorno al ds ravennate. Buffone prova infatti a far cassa con l’Alessandria parlando con il presidente dei piemontesi e informando delle trattative sia l’allenatore che il presidente del Ravenna, ma l’offerta è bassa e non se ne fa niente. Idem per l’incontro con il Verona: Buffone offre un accordo a perdere, parla con i dirigenti gialloblù, ma questi hanno timore dell’ufficio indagini e la combine salta, anche se i veneti vincono lo stesso. Infine, in Ravenna-Spezia è l’allenatore dei portieri romagnolo, Nicola Santoni, a informare la «cupoletta» che lo Spezia aveva offerto soldi per vincere.
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