Nel Grand Hotel Convento fra tradizione e innovazione

Nel Grand Hotel Convento fra tradizione e innovazione

Ha otto punte a indicare le otto beatitudini descritte da San Matteo. E' la croce di Amalfi, ben visibile nel museo dell'Arsenale della cittadina che ne illustra la storia. Una lunga vicenda di fede e lotta. Spirituale e terrena. La adottò, si narra, Beato Frà Gerardo Sasso, nativo di Scala di Amalfi, fondatore dell'Ospedale di San Giovanni a Gerusalemme e dell'ordine dei «Cavalieri Ospitalieri», poi denominato di «San Giovanni» e quindi «Dei cavalieri di Malta, Cipro e Rodi». Un eroe locale, personaggio quasi mitico, ritratto nelle lunette del Duomo.
Da questo gioiello di dedali bianchi di case, scale e vicoli aggrovigliati alla montagna, affacciato sul mare come a catapultarsi tra i suoi flutti, dove la granita è venduta ancora per strada da ambulanti e sul lungomare sfilano cappelli di paglia che ombreggiano volti americani, da qui, da dove il sole regala ogni suo bene, partì tanto tempo fa l'avventura di ingegni commerciali e abilità di naviganti. Nacque così la Repubblica Marinara che per prima, sembra, adottò la bussola arrogandosene poi, per errori di traduzione, la paternità. Ora di quel porto non c'è più nulla, distrutto da una mareggiata di maestrale. Ma non il raffinato splendore. E' il complesso monumentale del Duomo a ricordarlo. Tripudio barocco di eleganza, sulla sommità di una scala imponente, con la cripta del veneratissimo apostolo S. Andrea, il Chiostro Paradiso, 120 colonne di marmo che giocano con la luce, e la Basilica del Crocifisso. Una fede incrollabile: nel Medioevo si contavano 60 chiese e 18 conventi. Ma la bellezza del luogo era famosa già in epoca romana come sapevano bene gli abitanti della villa di Minori, già dimora di vacanza, costruita nel I secolo dC.
Bellezza e bontà. Tra i sensi il gusto. Era un caldo giorno di agosto del 1924 quando le campane dell'Hotel Luna, ricavato nel convento di San Francesco, cominciarono a suonare. Festeggiavano un piatto destinato alla celebrità, inventato nell'hotel Convento dei Cappuccini dallo chef Salvatore Coletta: i cannelloni. Costruito per l'Ordine dei Cistercensi e poi consegnato a quello dei Cappuccini nel XVI secolo, oggi il Grand Hotel Convento di Amalfi, un NH Hotels, si affaccia come allora su 80 m di scogliera, sospeso tra mare e cielo sul golfo di Salerno, nel gomito più suggestivo della strada che corre da Salerno a Positano. Un attento restauro ne ha mantenuto il fascino monastico aggiungendo confort ed eleganza alle 53 camere e suite, con interventi che rispettano il luogo come la pavimentazione in cotto, soglie e scale in pietra grigia del Cilento e infissi in castagno. Più che un hotel un angolo di storia, con la raffinatezza dell'accoglienza a cinque stelle. Dove si può passeggiare nel chiostro originale in delicato stile arabo-normanno, raccogliersi nella cappella e percorrere la celebre «Passeggiata dei Monaci» costellata di limoni e bouganville fino all'infinity pool, per ammirare dall'acqua l'orizzonte che si distende sul mare, e gustare un cocktail nel nuovo lounge bar.
Tra i fiori all'occhiello la cucina «Dei Cappuccini» dello chef Alberto Annarumma, «Il principe di Amalfi», che combina tradizione campana e internazionalità, come l'olio da spalmare senza addensanti e prodotti chimici, nato perché gli «Stranieri chiedevano sempre il burro» confessa. O il branzino con alghe Kombu e Lemongrass. Tutto sempre preparato con materie prime freschissime. Da non perdere: Mar y Montaña, uno speciale menù nato dalla collaborazione con Esteban Gonzalez, chef de «La Manzana», ristorante dell'NH Hotels 5 stelle Hesperia Madrid, che miscela alcune delle migliori prelibatezze della cucina iberica con ingredienti italiani creando una vera fusione di prodotti di terra e di mare.
Si parte con l'antipasto «Salmorejo», una zuppa calda con lumache di mare e prosciutto crudo, per poi passare alla terrina di fegato di anatra, coniglio e scampi? una portata di gamberi rossi con animella d'agnello croccante e parmigiano; seppia con cipolle trifolate accompagnata da ventresca di tonno; il branzino con trippa di baccalà stufato e orecchie di maiale croccanti e infine il «Secreto ibérico» arrostito su bastone di vite con scampo e salsa d'arrosto. Per concludere: un Gin­Tonic al limone e basilico e la torta di cioccolato bianco con crema Yuzu e noci pecan.

Potrebbero suonare ancora le campane!
Camera doppia vista mare da 435 euro. Pacchetto Gourmet & Relax: 4 notti in camera doppia con prima colazione, 2 massaggi e 2 cene per due persone: da 1650 euro. Info: www.nh-hotels.it, www.ghconventodiamalfi.com.

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