Nel Pdl accuse tra candidati: "fuoco amico" dal sito dei club

Le tensioni sulle liste fanno esplodere la competizione tra Buscemi e Maullu. Su internet caccia al sondaggista misterioso

Tensione alle stelle in viale Monza, sede del Popolo della libertà. Il coordinatore regionale, Guido Podestà, si trova a dover rispondere a un sondaggio pubblicato sul sito dei Club della libertà di Mario Valducci, in cui si dice che la stragrande maggioranza dei militanti sarebbe favorevole all’esclusione del Pdl dalle liste. Podestà insorge: «Leggo che il 98 per cento di chi ha risposto considererebbe giusto il fatto perché le regole sono regole. Rispondo per quanto riguarda la Lombardia, dove il comportamento irrituale della Corte d’Appello di Milano ha creato una procedura palesemente contra legem».
Pochi minuti e il sondaggio scompare dalla rete, chiuso a causa dei sospetti che sia stato qualche «hacker politico» a mettere sotto accusa i dirigenti del Pdl. «È di tutta evidenza che una consultazione nata per i nostri simpatizzanti difficilmente riuscirebbe a generare risultati così polarizzati (98% di contrari alla presentazione delle liste PDL) senza intromissioni. Questi accanimenti di persone evidentemente non della nostra parte politica, hanno però rischiato e rischiano di creare danni ben più gravi al nostro sito» si legge sul sito.
La tensione ha raggiunto anche impiegati e impiegate del partito. «Forse qualcuno avrebbe dovuto avvisare che stavamo andando fuori tempo massimo» protestano in tanti. Ha minacciato le dimissioni Clotilde Strada, vice responsabile elettorale del Pdl lombardo, storica segretaria di viale Monza, colei che si occupa da sempre delle firme quando si avvicinano le elezioni. Su di lei e le sue colleghe si sono scaricati i fulmini dei politici innervositi dalle potenziali conseguenze negative nel caso. «Sono in tribunale, non mi sono dimessa e nessuno ha respinto le mie dimissioni» spiega la Strada, che evidentemente non è passata ai fatti.
Stefano Maullu, che nell’organigramma del partito è responsabile elettorale, perde le staffe al solo sentir parlare di proprie responsabilità: «Il mio incarico è stato congelato perché sono candidato». Il capodelegazione del Pdl in giunta, Massimo Buscemi, lo ha accusato di essere «incompetente e incosciente». Maullu risponde con un comunicato stampa: «Dispiace constatare come Massimo Buscemi, abbia ancora una volta perso l’occasione per stare zitto. I suoi insulti alla mia persona e gli sproloqui sulle responsabilità nella presentazione delle liste, confermano la sua totale estraneità alle dinamiche e agli incarichi nel partito».
I due sono avversari nel collegio di Milano, Buscemi si è trasferito da Varese alterando gli equilibri esistenti e ciò non ha agevolato i buoni rapporti. Attacca Maullu: «Di Buscemi sono conosciute le competenze imprenditoriali, molto meno quelle politiche e di governo. Buscemi entra in crisi e pensa bene di lanciarsi in reiterate accuse solo per ricavarne pubblicità o forse perché trova difficoltà inaspettate nel collegio di Milano».

Buscemi non si fa pregare per rispondere: «Posso confermare che di Maullu sono ben conosciute in tutto il territorio milanese le capacità politiche e forse proprio per questo è giustificabile il suo nervosismo. Ma non si preoccupi: se resta senza lavoro lo assumo io, grazie alle mie capacità imprenditoriali...».

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