Cronache

Nell’album delle figuracce anche un sito che pensa a esaltare i centri sociali

Nell’album delle figuracce anche un sito che pensa a esaltare i centri sociali

(...) Per giorni si è sentito dire, in particolare dalla signora sindaco, che il problema è stato tutto una questione di comunicazione. Che i cittadini non hanno capito bene cosa significasse «allerta 2». Poi però uno apre il sito del Comune e trova (in home page fino a domenica sera) il seguente titolo: «Scuole, traffico, lutto cittadino: provvedimenti e modalità. Lunedì pensioni e bonifici regolari. Le altre misure. Intanto continua la solidarietà dell'Italia per Genova. Le prese di posizione sulla tragedia: dalla preghiera del Papa alle parole di Napolitano. Polemiche con Berlusconi. Dare una mano? Istruzioni per l’uso». Polemiche con Berlusconi? In prima pagina? Leggendo l’articolo, dopo poche righe di istruzioni, c’è tutta la parte delle dichiarazioni, tra cui quelle del premier che neppure dà responsabilità al sindaco, ma fa considerazioni assolutamente condivise da molti: «È terribile assistere impotenti alla Tv al dramma di Genova che ha coinvolto così tante persone; vediamo se sarà possibile intervenire in modo da evitare che ciò possa succedere ancora. È evidente che si è costruito là dove non si doveva costruire». Poi tutte le risposte di politici di opposizione a sbeffeggiare Berlusconi.
Se i cittadini avessero cercato informazioni sul sito del Comune, che ovviamente non fa minimo cenno alle pesanti accuse arrivate da tutta Italia contro la signora sindaco, avrebbero in compenso saputo tutto degli attacchi al premier. E ieri, gli stessi cittadini, leggendo il sito del Comune, avrebbero saputo, come sottolineato anche nel titolo, che tra i volontari c’erano «i militanti dei centri sociali, quelli che anni fa si sono appropriati abusivamente di locali abbandonati e li hanno trasformati in esperienze di autogestione e intraprendono percorsi di organizzazione dal basso». Ora sì che siamo pronti ad affrontare l’allerta 2.
Lo stesso sito, informava poi domenica sera che il blocco del traffico era stato revocato. Ma se rimaneva l’allerta 2? E se addirittura quell’allerta 2 sarebbe poi stata prorogata alle 18 di oggi? Ma non era la signora sindaco che aveva detto di essere decisa a chiudere la città in caso di nuovi episodi di allerta 2? Si è subito smentita il giorno dopo. O forse non ha capito, per usare le sue stesse parole, cosa significhi allerta 2. Delle due, l’una.
Un po’ come il «tutti i casa» ma «scuole aperte» del venerdì. Replicato in un certo senso ieri, quando il Comune ha diffuso un comunicato con le «norme di autoprotezione in caso di allerta meteo». I consigli, oltre a quelli di non dormire «a livelli inondabili» o «non sostare su passerelle e ponti o nei pressi di argini», si riferiscono anche ad alcune misure «domestiche». In caso di allerta, suggerisce il Comune, «stacca l’interruttore della corrente e chiudi la valvola del gas». Poi però, tre righe sotto, lo stesso comunicato invita a «prestare attenzione alle indicazioni fornite dalle autorità, dalla radio o dalla tv». Con quale tv, di grazia? Con quella che va a batterie solari? Ah già, non c’è il sole. Ma qualcuno non ha appena detto di staccare la corrente?
Poi, certo, finita la confusione che regna in Comune, occorre capire se tutti gli altri siano esenti da colpe. Perché se è vero che l’allerta 2 è il massimo livello di pericolosità, occorre dire che è così per quanto riguarda la Regione Liguria. Perché a livello nazionale, la protezione civile arriva a livello 3. La differenza è che in Liguria c’è un livello che non si chiama «allerta» ma «avviso meteo», mentre in Italia valgono i livelli di allerta «ordinaria», «moderata» ed «elevata». La direttiva del 27 febbraio 2004 è chiarissima: «L'adozione e la dichiarazione dei diversi livelli di allerta del sistema della protezione civile da parte delle Regioni sulla base dei raggiunti livelli di criticità, e quindi di attivazione delle diverse fasi dei Piani provinciali e comunali di emergenza, compete al Presidente della Giunta regionale o a soggetto da lui a tal fine delegato». Cioè la responsabilità è di Claudio Burlando o dell’assessore regionale alla Protezione civile, Renata Briano. Due amministratori che in questi giorni sono quantomeno «defilati». E dire che Burlando, oltre che primo responsabile della Protezione civile, da anni è anche Commissario straordinario per la messa in sicurezza del Fereggiano. Quel Fereggiano. Proprio quello che è tutto tranne che messo in sicurezza.

Impossibile completare l’album delle figuracce.

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