Nell’assemblea entrano anche i pirati del web

Credono nella libertà del web e nell’abolizione del copyright e ora la battaglia per rendere legale lo scambio di musica e film la porteranno a Strasburgo: il Partito Pirata svedese (Piratpartiet, Pp) ha vinto un solo seggio, ma è già forte della simpatia di migliaia di giovani europei, già pronti a sostenere i suoi cloni in altri Paesi. Solo tre gli argomenti nella sua agenda politica: la riforma della legge sul copyright, l’abolizione del sistema dei brevetti e il rispetto per il diritto alla privacy. Obiettivi chiari che sono bastati a convincere i circa 200mila elettori ed a consacrare il Pp quinto partito in Svezia, di certo il più popolare tra gli under 30, i più difficili da portare ai seggi. I ragazzi - sono tutti sotto i 30 - del Partito Pirata sono arrivati al 7,4%: «Abbiamo appena scritto una pagina della storia della politica. A Strasburgo siamo il più grande partito giovane e in Svezia il terzo partito per numero di iscritti», ha detto Rick Falkvinge, fondatore del movimento.

Colti e citazionisti, nei loro motti usati in campagna elettorale i pirati del PP si sono ispirati ai grandi della storia: «Le invenzioni non posso essere soggette a proprietà», Thomas Jefferson; «Prima ti ignorano, poi ridono di te, poi ti combattono. Poi vinci», Gandhi.

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