Cultura e Spettacoli

NELLA GARA DEI RITARDI VINCE RAIUNO

La data è storica, o quasi, anche se pochi ci avranno fatto caso. Giovedì 8 giugno, vigilia dei Mondiali di calcio, e probabilmente non è una coincidenza, Canale 5, ha spostato l’inizio della programmazione serale dalle 21 alle 21.10. Mentre Raiuno ha mantenuto l’orario classico delle 21, anche perché era altamente improbabile un rinvio di dieci minuti delle sfide mondiali per far piacere a Viale Mazzini. Comunque sia, mutamenti e conferme degli orari non hanno fatto un baffo allo spettatore, nel senso che non se n’è proprio accorto. Abituato com’è alla scortesia, generalizzata più che generalista. Perché la prima serata di Canale 5, alla faccia dello spostamento in avanti di dieci minuti (ufficiale, ma puramente teorico) è cominciata sempre tra le 21.20 e le 21.30, e quella di Raiuno è proseguita, nelle giornate prive di calcio, alla stessa maniera, ovvero con il via ritardato di quasi mezz’ora.
Bene, si fa per dire. La gara di cattiva creanza non ha avuto quindi pause, salvo un rallentamento nella scorsa settimana. Ferme restando le tabelle di marcia sbandierate da quotidiani e periodici (Canale 5 ore 21.10, Raiuno ore 21) lo spettatore meno assonnato si sarà accorto che agosto ha portato qualche miglioramento nel rispetto degli orari. Infatti martedì primo agosto il Supervarietà di Raiuno è finito alle 21.17 (perciò con 17 minuti di ritardo) e Cultura moderna di Canale 5 alle 21.21 (con 11 minuti di ritardo). Mercoledì e venerdì più o meno la stessa zuppa, giovedì chiusura sincronizzata delle due reti (21.17), ripetuta pari pari anche sabato (21.17 per entrambe). A voler pignoleggiare, Canale 5 è stato più corretto di Raiuno, grazie proprio a quei dieci minuti, segnalati nero su bianco, di partenza posticipata. Chissà se Raiuno saprà adeguarsi al nuovo corso. In fondo costa poco mandare un comunicato ai giornali: da domani la prima serata comincia alle 21.10. Pazienza, se poi invece si parte alle 21.17. Sempre meglio aspettare sette minuti che diciassette. O mezz’ora.
Anche se certe abitudini sono dure a morire. Comprese le variazioni, che ai bei tempi andati erano l’eccezione. Oggi, purtroppo sono la regola. Vedere per credere la montagna di mutamenti che arrivano ogni giorno nelle redazioni dei giornali: per esempio venerdì Raiuno ha cambiato cinque trasmissioni e Raidue sette. Raitre niente. In compenso alle 20.12 ha mandato in onda un promo quanto mai generico, evidentemente buono per tutte le occasioni, che annunciava per le 23.30 una nuova puntata di Ritratti. Guardandosi bene dal precisare che era dedicata ad Aldo Fabrizi.

Complimenti.

Commenti