Neonati prigionieri per due ore in ascensore

I medici stavano trasportando i gemellini in un altro reparto

MIchele Perla

Nati da pochi minuti e già prigionieri di un ascensore che per due ore è rimasto bloccato tra la sala operatoria e la neonatologia, dove i due neonati erano diretti. Per fortuna con loro c’erano due medici e altrettante infermiere, pronte a intervenire in caso di pericolo. Tutto si è risolto per il meglio, ma l’episodio avrebbe potuto avere conseguenze più drammatiche. È successo all’ospedale di Rho un paio di notti fa, quando per una giovane mamma è arrivato prematuramente il momento del parto. In grembo porta due bimbi, e i medici preferiscono farli nascere con un cesareo. In sala operatoria viene assistita nel migliore dei modi: tutto va bene e in pochi minuti dà alla luce le due creature. Che però devono essere portate nel reparto di neonatolgia, per accertamenti. I bimbi vengono sistemati in due culle termiche e insieme a medici e infermieri sono pronti al trasferimento in ascensore dal settimo al secondo piano, dove li attende in trepidante attesa il papà. Il montacarichi parte, ma si blocca inaspettatamente. I camici bianchi lanciano l’allarme, preoccupati soprattutto per i loro piccoli ospiti, ma nel cuore della notte nessuno raccoglie l’Sos. Passa un’ora, un’ora e mezzo e nell’angusto spazio dell’ascensore la tensione e la preoccupazione sono alle stelle. Finalmente dopo due ore il montacarichi riparte, manovrato da qualche addetto all’assistenza esterna, giunto sul posto con tutto comodo. I bimbi possono così essere finalmente abbracciati dal papà ed accolti nel nuovo reparto.

«È inconcepibile che in una struttura pubblica d’emergenza come l’ospedale avvengano fatti simili – hanno commentato dalla Direzione -; andremo sino in fondo per far luce sull’accaduto e accertare le responsabilità del mancato rapido intervento».

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