Nervi tesi, parole forti e rissa sfiorata

RomaIl finiano Aldo Di Biagio giura: «Non ci siamo menati». Sicuro? «È volata solo qualche parola grossa». Quanto grossa? «Parole che si dicono quando i maschietti litigano...».
I maschietti in questione sono tre onorevoli parlamentari della Camera: Di Biagio, l’ex An Marco Martinelli, rimasto fedele al Pdl, e un altro finiano, Enzo Raisi. Secondo Di Biagio, quello che è successo «era il minimo che potesse accadere, con il nervosismo di questi giorni...».
Giorni di silenzi tra ex An berlusconiani ed ex An finiani, saluti negati, incroci gelidi tra un piano e l’altro nel palazzo dei gruppi. Mattine e pomeriggi così, fino a ieri, la prova dell’aula, la prima astensione di Futuro e Libertà sulla mozione Caliendo, il voto dissociato dalla maggioranza. E si è sfiorata la rissa.
Tutto parte dal lancio in aria di un oggetto a suo modo contundente: la scheda di voto dell’onorevole Raisi. A scagliarla, mentre in aula sta intervenendo per la Lega il capogruppo Reguzzoni, è Martinelli. In passato molto amico del presidente Fini, suo compagno di immersioni, ora Martinelli ha scelto il Pdl. Inavvertitamente la scheda volante colpisce il finiano Di Biagio, per giunta in un occhio: «Il collega me l’ha lanciata non volendo», spiega il «ferito» quando le acque sono più calme.
Lì per lì però pensa che il tiro al piattello sia stato volontario. Secondo testimonianze frammentarie, Martinelli avrebbe detto a Di Biagio di essere intenzionato a fargli il «culo a tarallo». Espressioni colorite proseguono per qualche secondo. Poi: «Pregherei la parte destra dell’emiciclo di calmarsi», interviene Fini, in modo un po’ stonato. La parte destra dell’emiciclo sarebbero i suoi amici e i suoi ex amici. Urla, gesti, due file in subbuglio. Ancora la voce del presidente della Camera: «Onorevole Martinelli, ora si sieda o esca». Surreale. È sul loro passato e sulla loro storia che si stanno insultando «nella parte destra».
I due contendenti decidono, da uomini, di discuterne «fuori». Si ritrovano quindi nel corridoio dell’aula. Li segue, oltre a Raisi, un gruppetto di deputati in corsa. Lasciano l’aula anche il finiano Fabio Granata e Maurizio Lupi (Pdl). Qui il racconto si fa più fumoso: il finiano Di Biagio avrebbe gettato un fax contro Martinelli. Poi «attimi di tensione - racconta Antonello Iannarilli, nerboruto presidente della provincia di Frosinone - Martinelli diceva che era stato uno scherzo. Io, con altri, abbiamo trattenuto Di Biagio. Se non fossimo intervenuti, se le davano». Il problema, valuta il paciere, «è proprio l’amicizia. Questi sono amici che hanno fatto scelte diverse». Alla fine Martinelli torna in aula, per poi uscirne definitivamente al grido: «Merde, sono delle merde».

Il litigio comunque «è risolto», dice Di Biagio: «Faremo la pace».
Raisi, titolare della scheda freesbee, spiega: «Martinelli l’ha lanciata perché non voleva che io votassi. In fondo è stato un gesto di amicizia profonda. Quando ci si divide, se uno è sensibile, ci rimane male».

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