Rassicurato da Barack Obama sulla «infrangibilità» del rapporto fra Usa e Israele, e quindi sanata la situazione critica che a seguito del raid navale del 31 maggio scorso si era creata anche nelle relazioni fra Gerusalemme e Washington, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato ieri alla Casa Bianca, dopo lincontro con il capo dellamministrazione Usa, di essere pronto a negoziati diretti con i palestinesi. I tempi sono «maturi» per «avviare colloqui diretti» con la controparte palestinese, ha detto il premier israeliano, il quale ha ribadito come il suo Paese voglia davvero la pace e sia impegnato per raggiungere tale obiettivo.
Il presidente americano, dal canto suo, si è detto convinto che lo Stato ebraico è pronto «a correrei i rischi per la pace», Obama ha assicurato che «gli Stati Uniti non chiederanno mai a Israele di fare passi che mettano in discussione la sua sicurezza» nella regione. Nella conferenza stampa congiunta che Obama ha tenuto insieme a Netanyahu, il presidente americano ha sottolineato che «non vi è alcun cambiamento nella politica americana», riguardo alla sicurezza di Israele, incluso quindi anche il suo programma nucleare.
Insomma, ieri alla Casa Bianca fra Obama e Netanyahu si sono registrati toni decisamente diversi rispetto allultimo incontro tra i due leader tenutosi lo scorso marzo, quando Obama riservò unaccoglienza glaciale al premier israeliano, rifiutandosi persino di posare per la foto di rito.
Fonti di Gerusalemme, citate dal quotidiano israeliano Haaretz, hanno detto che Netanyahu - con lincontro in America - spera di riconquistare la fiducia del presidente americano, dopo mesi di tensioni dovute alla questione delle costruzioni negli insediamenti in Cisgiordania. Il premier israeliano ha presentato a Obama una serie di proposte per cercare di fare passi in avanti nel processo di pace con i palestinesi.
Si tratta del quinto incontro tra i due leader da quando hanno assunto i rispettivi incarichi di governo. Netanyahu e Obama discuteranno dei colloqui indiretti attualmente in corso tra israeliani e palestinesi, sotto la mediazione degli Stati Uniti, e della crisi nucleare con lIran. Secondo Haaretz, tra i due leader non si è instaurato un clima di piena fiducia reciproca. Se Obama non è convinto della serietà delle intenzioni di Netanyahu riguardo al processo di pace, il premier israeliano teme che lattuale amministrazione americana non sia interessata a mantenere la stessa linea politica nei confronti di Israele, seguita dalle precedenti amministrazioni Usa.
Il contenuto di queste soluzioni è stato mantenuto ancora segreto, ma dallintesa che i due leader avevano dopo lincontro sembra che il presidente Usa fosse soddisfatto.