Neve tossica, alieni e dittatura. La fantascienza è (anche) politica

È un successo la serie tv argentina tratta dal fumetto di culto di Oesterheld del '57

Neve tossica, alieni e dittatura. La fantascienza è (anche) politica

Parafrasando Tolkien, una serie a lungo attesa. Da anni gli appassionati di fantascienza e di fumetti aspettavano l'uscita su Netflix della versione televisiva di uno dei più famosi e iconici personaggi della storia del fumetto. L'adattamento de L'Eternauta, scritto nel 1957 da Héctor Germán Oesterheld e disegnato prima da Francisco Solano López e poi da Enrique Breccia, era considerato uno dei punti di forza della stagione 2025 della piattaforma globale americana e gli indici di ascolto confermano l'auspicato successo. Nella prima settimana ha totalizzato 11 milioni di visualizzazioni in tutto il mondo, piazzandosi nella Top 10 di Netflix in ben 87 paesi, tra cui Brasile, Francia, India, Stati Uniti, Italia, Messico, Germania e Spagna. Senza contare l'Argentina, dove la serie giocava in casa e si è subito trasformata in un oggetto di culto e fenomeno di costume. Al primo posto tra le serie non americane.

Al di là delle indubbie qualità dell'opera, diretta da Bruno Stagnaro e interpretata da Ricardo Darín, il più celebre attore sudamericano, anche in Italia gli spettatori si sono divisi tra critici ed entusiasti, fra puristi del fumetto di Oesterheld e neofiti che hanno scoperto soltanto in televisione la parabola del viaggiatore nel tempo che lotta contro l'invasione aliena della Terra. E non sempre a lamentarsi sono stati i vecchi lettori, conquistati dal comic che da noi uscì per la prima volta nel 1977 su Lanciostory e poi negli anni Ottanta sulla leggendaria rivista omonima, L'Eternauta. Anzi, molti storici appassionati della saga argentina hanno apprezzato nella serie una certa fedeltà all'originale, laddove invece Netflix ha spesso stravolto i vecchi soggetti letterari ai quali si è ispirata.

Certo, nel lavoro di Stagnaro ci sono stati molti aggiustamenti rispetto alla versione del 1957, poi riscritta da Oesterheld alla fine degli anni Sessanta. In primo luogo l'epoca di ambientazione, trasferita ai giorni nostri; e poi la figura del protagonista Juan Salvo, in origine un quarantenne e invece adesso un ultrasessantenne reduce della guerra delle Malvinas. Inoltre sono stati introdotti nuovi personaggi e altri hanno acquisito un ruolo attivo che nel fumetto non avevano, a cominciare dalle donne che erano poche e marginali.

«In questi 68 anni, dall'uscita del fumetto alla versione di Netflix, sono accadute moltissime cose, che in qualche modo Oesterheld aveva previsto e anticipato», osserva lo scrittore argentino Gustavo Abrevaya, che appartiene alla generazione degli ex ragazzi degli anni Settanta. «La rivoluzione cubana, i Beatles, il ritorno di Perón, la guerriglia politica, il golpe di Videla, i desaparecidos, la guerra nelle Malvinas. E poi il ritorno della democrazia, il crollo del Muro di Berlino, il default argentino del 2001, persino l'elezione di un Papa peronista e una pandemia a livello mondiale. È come se il nuovo Eternauta abbia tenuto conto anche di questi avvenimenti».

Trattandosi di una serie Netflix, quindi destinata a un pubblico mondiale indifferenziato e per certi versi amorfo, la produzione è stata attenta a non introdurre troppi elementi argentini né espliciti riferimenti politici, anche se chi conosce il fumetto sa benissimo che cosa si cela dietro alla nevicata mortale e all'invasione degli insetti giganti. Quando Oesterheld scrisse L'Eternauta erano passati appena due anni dal bombardamento di plaza de Mayo, nel quale i militari argentini uccisero 300 persone e provocarono l'esilio di Juan Domingo Perón. Un golpe appoggiato dagli Stati Uniti, oltreché dagli industriali e dai grandi proprietari terrieri. Nella visione dell'autore la neve radioattiva, i coleotteri cannibali e gli esseri umani plagiati e ridotti ad automi da entità aliene erano chiaramente una metafora della situazione politica argentina e sudamericana, dove dettavano legge gli interessi geopolitici di Washington ai quali si accodavano i traditori della patria. Viceversa, i sopravvissuti che si organizzano contro il potere alieno erano il simbolo della «resistencia peronista», messa fuorilegge dai militari, che continuerà a opporsi al governo golpista per diciotto anni, fino al ritorno di Perón nel 1973. Il messaggio di Juan Salvo, del «tano» Favalli e degli altri protagonisti del fumetto è che nessuno si salva da solo, anzi bisogna unirsi e resistere alla tentazione di abbandonarsi alla logica dell'homo homini lupus.

All'epoca Héctor Oesterheld era un simpatizzante peronista, ma nei decenni successivi accentuò sempre di più le sue posizioni di sinistra fino a militare, insieme alle figlie, nei Montoneros, l'organizzazione che negli anni Settanta ruppe con Perón (nel frattempo tornato alla Casa Rosada) per intraprendere la strada senza ritorno della lotta armata. Una scelta che dopo il golpe del 1976 l'intera famiglia Oesterheld pagò molto cara: Héctor venne sequestrato e finì nel buco nero dei desaparecidos e la stessa sorte è toccata alle figlie Beatriz, Diana, Marina e Estela Inés, di cui non si è più saputo nulla. Il figlio di quest'ultima, Martín Mortola Oesterheld, che è stato uno dei consulenti nella produzione della serie Netflix, venne affidato all'unica superstite della famiglia, la vedova di Héctor, Elsa Sanchez.

Proprio la vedova Oesterheld anni fa raccontò un incredibile aneddoto. Una donna le aveva confidato di esser stata rinchiusa per un anno alla Esma, uno dei centri clandestini di detenzione della junta militar di Videla. Lì uno dei carcerieri le aveva dato da leggere un fumetto che non conosceva, L'Eternauta, dicendole che era fantastico.

Quell'uomo era il capitano Alfredo Astiz, chiamato «L'angelo della morte», poi condannato a tre ergastoli per crimini contro l'umanità. In un cortocircuito degno di un romanzo di fantascienza, il torturatore assassino era innamorato dell'opera di una delle sue vittime.

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