New York, Londra e Nazioni Unite: scatta il risiko degli ambasciatori

Fibrillazioni e temperatura a mille alla Farnesina, e non solo per il ritorno di Franco Frattini. Entro pochi mesi giungono a scadenza gli incarichi di ambasciatore alle Nazioni Unite, a Londra, Berlino, Parigi e forse anche Washington. Da quest’ultima capitale potrebbe tornare a Roma Castellaneta (nella foto). C’è chi dice per fare il consigliere diplomatico di Berlusconi, ma più probabilmente come capo del Cesis. Dura però la concorrenza di De Gennaro, che ambirebbe anch’egli all’incarico di coordinatore dei servizi segreti. Sicura invece, per via del pensionamento, la sostituzione di Spadafora al Palazzo di vetro. Corrono in tanti, tra cui Guarguaglini, per la prestigiosa poltrona, anche perché l’Italia fa attualmente parte del Consiglio di sicurezza, ma i boatos vogliono in prima fila Terzi, molto apprezzato da Forza Italia ma anche da An (si spese molto per l’invito di Israele a Fini).


A Londra, al posto di Argone, potrebbe andare Visconti di Modrone, né è da escludere un riposizionamento a Madrid da dove Frattini potrebbe richiamare con incarico di rilievo Pasquale Terracciano, già capo dell’ufficio stampa nei precedenti esecutivi di centrodestra. Già deciso invece l’avvicendamento a Bruxelles come rappresentanza presso la Ue: a Cangelosi, destinato al Quirinale come esperto diplomatico di Napolitano, seguirà Nelli Feroci.

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