Gioia Locati
Assemblea sindacale dei dipendenti comunali domani dalle 9 alle 13 al Mazdapalace. Se tutti decidessero di parteciparvi - e in questi casi ladesione è massiccia poiché il permesso è retribuito - sugli spalti si conterebbero 16mila presenze. Ovvero 16mila «vuoti» lasciati da insegnanti delle materne, da addetti alla distribuzione dei pasti, da bidelli e da tutti i lavoratori dei vari settori di Palazzo Marino. Dai vigili urbani agli impiegati dellanagrafe; dagli operai del pronto intervento ai cimiteriali. Per i cittadini questa assemblea equivale a uno sciopero. Saranno parecchi gli asili che resteranno off limits fino alle 14, a rischio i servizi degli uffici anagrafe e così via. E i disagi potrebbero essere replicati presto perché, in genere, le riunioni sindacali preludono a uno sciopero. Lassemblea al Mazdapalace è stata proclamata dalle Rsu di Palazzo Marino per questioni economiche. Ha spiegato Roberto Miglio rappresentante del Csa, Coordinamento sindacale autonomo del Comune: «Dal 2004 il Comune ha messo a bilancio 15 milioni di euro per pagare le cosiddette progressioni (ossia gli scatti di categoria per anzianità di servizio e per aver frequentato corsi professionali) ma lassessore al Personale Carlo Magri si rifiuta di rendere operativa questa erogazione e non riusciamo a sapere il perché». Ha precisato Miglio che «questi scatti sono stati riconosciuti fino al 2001» e ora stanno aspettando quelli degli anni successivi: «In un primo tempo ci era stato detto che sarebbero arrivati con la compilazione delle pagelline. Ossia il lavoro di ciascun dipendente comunale deve essere giudicato con un voto e così è stato per 3 anni ma degli scatti sbandierati nemmeno lombra». Di tuttaltro parere lassessore Magri: «Non si tratta di 15 milioni ma di 84, ossia lintero fondo accessorio annuale che comprende tutte le somme che vanno ai dipendenti, dai percorsi di carriera ai premi di produttività alla reperibilità. Secondo il contratto collettivo per questo esborso di denaro ci vuole un accordo con i sindacati poi, essendoci in ballo i premi di produttività, è indispensabile una valutazione del lavoro. Su questultima questione i sindacati autonomi non sono daccordo e il nocciolo della questione è proprio la valutazione».
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