Niente secessione, ma in Europa la Lega va con gli indipendentisti

I 9 eurodeputati leghisti, con i 13 del Partito dell'Indipendenza britannicoe 8 di altre sei nazionalità hanno costituito il secondo gruppo euroscettico

Niente secessione, ma in Europa 
la Lega va con gli indipendentisti

Il lupo, si sa, perde il pelo ma non il vizio. Così, pur avendo messo da parte secessioni e parlamenti del Nord, la Lega non abbandona la battaglia indipendetista. Almeno in Europa. Dove i nove eurodeputati del Carroccio, insieme ai 13 del Partito dell'Indipendenza britannico (Ukip) e ad otto colleghi di altre sei nazionalità hanno costituito all'Europarlamento di Bruxelles un secondo gruppo euroscettico dopo quello che si era formato subito dopo le elezioni europee sotto l'egida dei Conservatori britannici, fuoriusciti dal Ppe insieme ai cechi dell'Ods.
Il nuovo gruppo, decisamente «indipendentista», si chiamerà «Europa della Libertà e della Democrazia» ed è il risultato della fusione fra il vecchio Ind/Dem (Indipendenza/Democrazia) - l'unica formazione espressamente antieuropea della scorsa legislatura - e quel che rimaneva dell'Uen (Unione per l'Europa delle nazioni), il gruppo di destra di cui facevano parte finora sia gli italiani della Lega che quelli eletti in An.

Oltre a questi ultimi, che con la creazione del Pdl sono entrati nel Ppe, dopo le elezioni avevano abbandonato l'Uen anche i polacchi del Pis (Legge e Ordine), entrati nel gruppo dei Conservatori britannici, e gli irlandesi del Fianna Fail, accolti nel gruppo liberaldemocratico (Alde). L'ex ministro leghista Francesco Speroni è uno dei due copresidenti.

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