«No alla discarica nel parco». Si mobilitano sindaco e comitati

Elena Gaiardoni

«I camion non sono entrati sedici anni fa e non entreranno in autunno». Con questo imperativo i cittadini di Casorezzo si presentano alla riunione col sindaco Pierluca Oldani domani sera alle 21 per bloccare l'arrivo di rifiuti nella discarica di parco Roccolo.

«La Città metropolitana ha dato l'autorizzazione alla Via (la Valutazione di impatto ambientale). Faremo ricorso - afferma Oldani - L'iter prevede anche l'Aia (Autorizzazione integrata ambientale). Puntiamo all'eliminazione della discarica. A chi serve? Solo all'azienda. Si sono scavati 500 mila metri cubi di terra e si prospetta di scavarne un altro milione. Noi non lo accettiamo».

Per quanto concerne i rifiuti che dovrebbero arrivare si parla di bassa tossicità in termini di amianto, ma nessuno crede agli uffici competenti che chiudono più di un occhio sulla salute dei cittadini. «Mi sono letta le 44 pagine del provvedimento reso noto venerdì, nel quale il direttore della pianificazione territoriale della Città metropolitana emette un giudizio favorevole alla Via» dice Eleonora Bonecchi, del Comitato di Casorezzo. Dal tempo di Renzo Tramaglino e l'avvocato Azzeccagarbugli nulla è cambiato in Lombardia. Quando i potenti vogliono fare i propri interessi complicano le leggi, ma i residenti di Casorezzo non porterebbero più polli all'Azzeccagarbugli, perché sanno leggere le leggi da soli.

«Una norma sul parco Roccolo sostiene che non si possono scavare discariche per non degradare la zona, la Città Metropolitana dice che la discarica è un intervento contro il degrado. La azienda pianterà alberi e aiuole sopra la discarica. Ci crediamo?» conclude ironicamente la rappresentante del no.

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