Cronache

«No al nucleare» E i delegati si ribellano al collega ecologista

La guerra del nucleare nella Commissione per le attività produttive. Il ministro che passerà alla storia per avere reintrodotto il nucleare in Italia «beffato» dal programma del suo partito, nella regione in cui è leader incontrastato. Poteva succedere e dimostra quanto i lavori degli Stati generali siano stati animati e abbiano portato un dibattito di rilievo. Walter Pilloni, biasottiano, prende la parola e spiega il progetto arancione per risolvere i problemi energetici in Liguria. «Non ci sono alternative, dobbiamo puntare sulle energie rinnovabili- tuona Pilloni che nella vita fa l’imprenditore ed ha puntato proprio sulla vendita di auto e moto elettriche con un salone dedicato nel ponente genovese-. Questo ci permetterà di riconvertire la nostra produzione industriale e salvarci dalla crisi». Tutto documentato, niente di improvvisato: quattro pagine di pre relazione portati dai delegati arancioni con esempi sul perché e per come si deve ci si deve muovere sulla linea dell’eco imprenditore: «Il programma ambientale delle Nazioni Unite stima che gli investimenti globali in energia a zero emissioni di gas serra raggiungeranno entro il 2010 1,9 trilioni di dollari, una porzione significativa del Pil mondiale. Nel mondo ci sono già due milioni di persone che lavorano nella produzione di energia eolica e solare e in Spagna, già nel 2007 il 20% della produzione energetica veniva dai parchi eolici. Non possiamo rimanere fermi al palo».
Ma c’è chi non ci sta ricordando che la storia del centrodestra su questo tema ha tutto un altro filone: «Noi liguri che abbiamo avuto in Ansaldo l’ultimo baluardo per lo studio di tecniche nucleare e nel nostro programma non inseriamo nessun riferimento al progetto? Manco per idea! - gli ribatte Luciano Gandini azzurro e capogruppo di Forza Italia nel municipio centro est-. Anche l’energia nucleare fa parte di un percorso di ecocompatibilità e fa già parte del nostro programma di governo». La discussione si anima, si dibatte e si cerca un’intesa che arriva grazie anche a preziosi mediatori: «Via ai progetti di energia rinnovabile nel breve periodo - si corregge Pilloni- per poi completarci con il nucleare che ha inevitabilmente tempi assai più lunghi».

Amichevole stretta di mano tra Gandini e Pilloni e via si continua a lavorare dibattendo sulla proposta di Fabio Costa: «Facciamo come in Australia: aboliamo i commercialisti».

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