Cronache

«No soldi a tutti, solo grandi eventi»

Approvata la Fondazione per Borzani

Sarà che pensavano al dopo consiglio: al panettone, agli auguri reciproci e a Babbo Natale, ma per una volta tutti sono andati d'accordo anche nell'ultima seduta annuale di Tursi. Destra e sinistra, unite nel sì alla delibera che ha trasformato la «Palazzo Ducale Spa» in una fondazione per la cultura, anche se le posizioni di partenza non erano affatto condivise. Anzi, l'inizio del lungo dibattito era stato burrascoso. Subito il consigliere dei Comunisti Italiani Bruno Delpino a dire che la «cultura della destra è quella delle veline» e il consigliere Giuseppe Murolo (An) a ribattergli seccamente («Sei offensivo») e l'azzurro Alberto Gagliardi a rincarare («Non conosci la storia»). Poi però, a sorpresa, il sindaco apre alle proposte e agli interventi dei consiglieri di centrodestra. Tanto che l'emendamento di Gianni Bernabò Brea (An) volto a impegnare «il consiglio a mantenere nel settore culturale il proprio potere istituzionale di indirizzo e controllo» riceve l'approvazione bipartisan. Il concetto lo aveva spiegato anche Remo Viazzi (Forza Italia): «Chiaramente la fondazione avrà un bilancio passivo e il nostro giudizio dovrà essere anche sull'offerta culturale alla città». Politica al centro perché «per le programmazioni culturali non si dovrà tener conto della storia culturale di una sola parte politica» auspica Murolo. Poi Della Bianca (capogruppo di Forza Italia) chiede «eventi culturali come volano per la promozione turistica della città». E Marta Vincenzi a darle ragione: «Bisogna considerare la cultura al centro della città e anche se promozione per la città e cultura sono cose diverse, andrebbero intrecciati».
Finito? No, Vincenzi va oltre poiché dice che le risorse andranno per grandi eventi culturali («le notti bianche non sono eventi culturali - ammette Vincenzi - ma vanno fatte») e non «per quelle centinaia di piccole manifestazioni per cui ricevo costantemente richiesta di finanziamenti». Il consigliere Luca Borzani, futuro presidente della Fondazione, è d'accordo: «Non abbiamo bisogno di politiche culturali, ma di mettere in moto processi culturali che dovranno essere valutati dal consiglio». Politica e cultura al centro della città anche per Nicolò Scialfa (Rifondazione) che rinnega Marx, «la cultura non è sovrastruttura e la cultura c'è là dove c'è benessere economico».

Poi è la volta della festa, e dei regali: come una sferzante e ironica poesia scritta da Enrico Musso per il sindaco Vincenzi.

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