L'unione fa la forza, anche quando si tratta di vendere ricambi auto originali a officine e carrozzerie. Se ne sono resi conto i consorzi tra concessionari che, nati proprio per ottimizzare la distribuzione delle parti di ricambio e abbatterne i costi, 12 anni fa hanno dato vita ad AsConAuto. «Oggi l'associazione raggruppa 19 consorzi, distribuiti su 15 regioni per un totale di circa 800 concessionari di tutte le marche - spiega il presidente Fabrizio Guidi -. Serviamo oltre 14mila autoriparatori, per ricavi che nel 2013 hanno superato i 360 milioni, con un +9% sul 2012». In una fase difficile per la vendita delle auto, diventa più che mai essenziale per i dealer cercare nuove fonti di redditività. E in questo senso AsConAuto, che quotidianamente mette in strada 300 mezzi per prelevare i ricambi presso le concessionarie e consegnarli alle officine in tutta Italia, può rivelarsi un supporto prezioso. «Se calano i margini sulla vendita - conferma Guidi - aumenta di conseguenza il peso del post-vendita nel business dei dealer. È necessario, quindi, trovare il modo di ottenere marginalità più importanti sulla vendita dei ricambi e le attività di officina. E questo obiettivo si raggiunge con l'attenzione al cliente, ma anche con una proiezione esterna attiva verso gli autoriparatori, per conquistare quegli spazi di mercato che finora sono stati coperti dai ricambisti generici».
Una sfida che vede allineati gli stessi costruttori, ovviamente ben disposti verso il lavoro di distribuzione trasparente di parti originali condotto da AsConAuto. «Diverse case auto - conclude Guidi - incentivano i loro concessionari a consorziarsi. E non fanno mancare il sostegno alle nostre iniziative».
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