Nomadi: coniugare solidarietà e rigoroso rispetto delle regole

Primo incontro in Campidoglio tra i rappresentanti delle etnie, Alemanno, l’assessore Belviso e il delegato Piccolo

Nomadi: coniugare solidarietà e rigoroso rispetto delle regole

Un tavolo di confronto per cominciare una «collaborazione» al fine di «ripristinare la legalità nei campi e garantire la scolarizzazione dei bambini». È quanto è emerso, come ha spiegato l’assessore capitolino alle Politiche sociali Sveva Belviso, dall’incontro che si è svolto nel pomeriggio di ieri in Campidoglio, tra l’amministrazione comunale, l’ente morale Opera nomadi e alcuni rappresentanti di altre etnie rom. L’assessore capitolino ha annunciato che con i rappresentanti di questa popolazione «tra dieci giorni ci sarà un incontro in cui verranno proposti progetti di autogestione nei campi stessi». «Noi siamo disponibili - ha detto Belviso - a cominciare un’opera di collaborazione con le associazioni disposte ad aiutarci».
Belviso, inoltre, ha spiegato che «stiamo valutando se gli investimenti fatti dalla precedente amministrazione hanno prodotto risultati positivi». Il presidente dell’Opera nomadi Massimo Converso, dal canto suo, ha spiegato che «abbiamo proposto, e pare ottenuto, un incontro con i capi famiglia soprattutto per la scolarizzazione e per combattere la mendicità». Tra le cose chieste da Converso nel corso dell’incontro, al quale hanno partecipato anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno e il delegato alla Sicurezza Samuele Piccolo, il potenziamento del centro per la mendicità e un centro estivo per i bambini. Converso ha, inoltre, sottolineato che i nomadi presenti a Roma «sono 20 mila. Ci sono rom mimetizzati che di solito non rientrano nei censimenti del Comune e della Prefettura». La sala operativa sociale, che «è un servizio di urgenza e accoglienza, continuerà sicuramente» ha poi annunciato Sveva Belviso al termine dell’incontro in Campidoglio. Un’altra precisazione importante è quella riguardante le iniziative a tutela dei minori nei campi nomadi. «La scolarizzazione per i bambini rom sarà estesa a tutti, non solo a quelli dei campi autorizzati» ha spiegato infine l’assessore alle politiche sociali.
Piccolo ha spiegato, invece, che si è trattato di «un appuntamento richiesto dall’Opera Nomadi per avviare un confronto tra l’amministrazione comunale e il mondo rom e per chiarire quali siano gli obiettivi del Campidoglio che intende coniugare una rigida legalità con la solidarietà e l’inserimento culturale e lavorativo. Insieme con il sindaco abbiamo espresso ai rappresentanti delle comunità rom la necessità di intervenire con un urgenza per far cessare il fenomeno dell’abbandono scolastico e lo sfruttamento dei minori. Occorre diffondere il principio di responsabilità e autoregolamentazione in ogni comunità per potere pensare ad un reale inserimento nella nostra città».
Dal canto loro, i nomadi si sono detti pronti a collaborare per ridurre gli «sperperi» sulla scolarizzazione, con l’impegno «a debellare entro l’estate il fenomeno della mendicità infantile» attraverso un «vero centro contro la mendicità dove fare pre-scuola ed attività ludiche» e la richiesta della riapertura «dei cinque mercati gestiti dai rom» che affianchino quello di via Longoni e che abbiano regole certe e siano controllati dai vigili urbani. Il tutto - ha detto Converso - condividendo la «determinazione del sindaco a chiudere con la mendicità e la devianza minorile» in cambio di «lavoro e regole».

«Sulla scolarizzazione - ha ammesso Converso - sono stati sperperati 6 milioni di euro assegnati ad associazioni lealiste e di partito per effettuare il trasporto dei bambini. Noi vogliamo essere vicini all’amministrazione per stroncare questo spreco di denaro».

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