«Certo che la politica centra» nella nomina dei direttori generali. Nel senso che la scelta dei manager «è una responsabiltà della politica, come stabilisce la legge». Così il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni rilegge e corregge le dichiarazioni dei giorni scorsi dellassessore alla Sanità Luciano Bresciani che aveva parlato di nomine in proporzione ai voti elettorali dei partiti. «Noi - spiega il governatore, archiviando definitivamente le polemiche - esercitiamo la nostra responsabilità politica di scegliere le persone migliori sulla base di requisiti stabiliti per legge che esaminiamo molto rigorosamente».
La precisazione viene fatta proprio nel giorno in cui in Regione si inaugura il nuovo metodo «anti-inciuci» e viene moltiplicato il confronto sui nomi, estendendolo al territorio. Ieri infatti Formigoni ha dato il via alla prima delle consultazioni che porteranno alla scelta dei direttori generali di 29 ospedali, 15 Asl e dellazienda per lemergenza urgenza Areu. Il primo incontro è stato quello con i sindaci delle città in cui si trovano gli enti da riassegnare: ognuno ha detto la sua sulle gestioni passate e su quello di cui il suo territorio ha bisogno. Nei prossimi giorni si terranno invece le riunioni con le organizzazioni sindacali e gli operatori del settore: lunedì sarà la volta del confronto con la Consulta della sanità e martedì si terrà il tavolo del terzo settore. Infine, tra il 22 e il 23 dicembre sarà steso lelenco ufficiale dei nuovi direttori. Tutto con la massima trasparenza. Lo scopo è quello di evitare passaggi di carte, raccomandazioni politiche, trattative dietro le quinte. Dora in avanti si giocherà a carte scoperte, per evitare che le poltrone della sanità siano una lottizzazione tra partiti.
A prendere parte alla prima riunione, dopo la pace ritrovata (o se non altro la tregua), è stato invitato anche lassessore Bresciani assieme, ovviamente, allassessore alla Famiglia Giulio Boscagli, la cui consultazione riguarda la nomina dei nuovi direttori delle Asl.
Nessun pentimento da parte di Bresciani, che sostiene: «Il dibattito ha creato valori - spiega - stiamo realizzando il primo atto di federalismo sanitario: si ascolta il territorio. Abbiamo fatto un grande passo avanti con il presidente e quindi ben vengano dibattiti che portano a questi risultati».
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