da Milano
«Come si fa a non considerare questa una grandissima squadra? Il loro è un condensato di strapotere fisico e tecnico. Io posso solo rallegrarmi di una cosa: abbiamo retto il confronto con grande dignità». Nelle parole di Colomba, il tecnico del Cagliari, tutta lammirazione per questa Inter vincente e disarmante, che supera il mito Real Madrid e nel mirino ha il Celtic con le sue 25 vittorie. «I record ci interessano, ma la cosa più importante è vincere dice Burdisso, soddisfatto per un gol che vale tre punti -. Vincere sedici partite consecutive non è facile, così come non è facile mantenere sempre la stessa concentrazione, la stessa tensione, in ogni partita». E qui sta il punto. Roberto Mancini, soddisfatto ma non euforico, cerca di mantenere alta la concentrazione, e da perfezionista qual è, mette il dito sulla piaga. «Buon primo tempo, ma avremmo dovuto segnare il secondo gol per chiudere la partita e rischiare di meno. Ripresa meno brillante, il Cagliari in più di unoccasione ci ha messo in difficoltà: certi rischi non dobbiamo correrli». Implacabile, arriva la domandona: campionato finito? Il Mancio sorride e facendo ricorso ad un grande self-crontrol, risponde senza tirare fuori amuleti e altre frattaglie. «Il campionato non è chiuso, lo sa bene uno che ne ha vinto e perso uno recuperando e facendosi recuperare nove e sette lunghezze. Diciamo che con 14 punti di vantaggio, per la Roma si fa un po più difficile, questo sì. Per noi è un buon margine». Contento il Mancio per il rientro di Ibrahimovic, contento di Adriano, contento per il risultato di Empoli: «pensavo che alla fine la Roma pareggiasse», dice il tecnico. Contento per le sedici vittorie, per il sempre più largo vantaggio, per i numeri che diventano sempre più gonfi e rendono la squadra sempre più grande. «Voglio una grande Inter anche mercoledì, contro il Valencia. Gli spagnoli stanno bene, sono una buona squadra. Sarà una grande partita, ma noi possiamo e dobbiamo fare bene», chiosa il tecnico. Felice Crespo, al quale chiedono se 14 punti sono tanti o pochi. «Sono belli», risponde.
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