Non c’è proprio più religione Il convento ora apre ai «suori»

LondraIl nome «convento» al giorno d'oggi sembra essere un vocabolo fuori moda. Quando lo si pronuncia evoca luoghi antichi dove suore o monaci conducono una vita anacronistica, fuori dal tempo. La maggior parte degli ordini cattolici furono fondati tra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo, ma ne esiste uno in Gran Bretagna nato soltanto cinque anni fa, grazie all'ispirazione di quella che ne sta per diventare la Madre superiora. Sorella Camilla Oberding ha scelto di far nascere in Essex, la nuova comunità di «Our Lady of Walsigham» in un convento che si avvia a diventare il primo convento misto cattolico d'Inghilterra. Molti all'epoca si sono chiesti: perché fondare un nuovo ordine in un momento in cui la carenza di vocazioni mette in pericolo anche quelli preesistenti? Sorella Camilla cercava qualcosa di diverso, voleva operare in una comunità che avesse «la povertà dei Francescani, l'amore per la verità dei Domenicani e la liturgia dei Benedettini». E inoltre si sentiva chiamata a fondare una congregazione la cui ragion d'essere fosse offrire agli altri un luogo dove poter prendere fiato, estraniarsi dalla propria vita quotidiana dedicandosi alla riflessione e alla contemplazione. Un posto dove le suore potessero essere sia «attive» che «contemplative» senza che una dimensione negasse l'altra.
Così nasce la casa della Preghiera di Brentwood, un convento che oggi potrebbe facilmente essere scambiato per una piacevole pensioncina. A gestire l'antica e calda residenza edwardiana ci sono suor Camilla, un'energica signora di 48 anni e suor Gabriela. Una terza suora dovrebbe arrivare a breve, ma trovare nuovi adepti non è facile di questi tempi. E non lo è stato ottenere l'autorizzazione dal Vaticano per la creazione di un nuovo Ordine. Attualmente ci sono otto aspiranti suore che visitano regolarmente il convento, ma continuano a condurre una vita normale «fuori», in attesa di capire quale sia realmente il loro futuro.
Adesso però anche degli uomini potrebbero unirsi a sorella Camilla e Gabriela. «Tradizionalmente gli ordini religiosi sono femminili o maschili ma quando degli uomini hanno iniziato a venirci a trovare chiedendo se potevano unirsi a noi ho pensato: perché no? - racconta suor Camilla - Roma non ha avuto nulla da obiettare ed io penso che gli uomini portino una dimensione diversa, aggiungano qualcosa alle nostre vite». Naturalmente si tratta di un cambiamento che non avverrà dall'oggi al domani, ma le basi sono state gettate. Il convento misto potrebbe costituire la soluzione al drammatico calo di vocazioni che caratterizza il Ventunesimo secolo. «Io posso vivere senza uomini, ma non lo desidero in modo particolare - ha spiegato suor Camilla - avere poi degli uomini nella nostra comunità sarebbe la testimonianza del fatto che uomini e donne sono capaci di vivere insieme in castità. In un'epoca ossessionata dal sesso, dove spesso si dimentica che all'interno di un rapporto esistono anche altre dimensioni, sarebbe un segnale importante».
Le suore di Brentwood hanno conosciuto l'amore, hanno avuto dei fidanzati, conoscono bene le relazioni tra uomini e donne. Suor Katie, è stata un'assistente di volo della British Airways fino a pochi mesi fa. Alla fine però tutte loro hanno scelto di votarsi ad un tipo di amore diverso da quello che unisce una coppia. Tuttavia ritengono che la presenza di uomini nel convento sia un arricchimento in tempi in cui la vita religiosa ha perso tutto il suo fascino. «Una delle cose che la gente non comprende - conclude suor Camilla - è quanto possa essere piena la vita di una suora.

Esiste uno stereotipo che ci vuole come donne tristi, prive dell'affetto di un uomo e della gioia di un figlio. Ma la verità è un'altra: se le giovani donne realizzassero quanto si può essere felici qui, la nostra comunità sarebbe sovraffollata e non ci sarebbero abbastanza conventi per accogliere tutti».

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