MadridÈ successo come in una qualsiasi truculenta aggressione «machista», ma questa volta vittima e carnefice erano due uomini sposati ufficialmente dall'aprile 2006, grazie alla legge sui matrimoni gay approvata l'anno prima dal governo Zapatero. È successo martedì pomeriggio in un piccolo paese dell'Andalusia in provincia di Almería: Adra, che d'ora in poi sarà ricordata come il paese dove si è perpetrato il primo caso mortale di violenza di genere tra due sposi gay.
Manuel L., di 34 anni stava tornando a casa quando, sulla soglia di casa, ha trovato suo marito, E. H. Q., di 33 anni che lo ha aggredito con un coltello da caccia. Il marito, che non viveva più nella stessa casa di Manuel dallo scorso giugno, da quando tra i due era iniziato il processo di divorzio, lo ha colpito ripetutamente provocandone la morte. L'omicida è poi scappato verso una zona rurale conosciuta come La Parra, ha parcheggiato l'auto con l'arma del delitto e si è impiccato ad una serra, dove la polizia lo ha trovato poche ore dopo, senza vita.
Il crimine ha choccato la Spagna, ed in particolare Adra, il paese dove Manuel viveva, seguendo, paradossalmente, proprio i programmi di prevenzione della «violenza di genere». Il sindaco, Carmen Crespo, del Pp, ha proclamato cinque minuti di silenzio al termine dei quali ha ricordato il giovane e criticato proprio la legge, «insufficiente per quello che riguarda le coppie gay». La legge, voluta da Zapatero nel 2004, garantisce infatti la sicurezza e il sostegno solo alle donne aggredite dal proprio compagno, e quindi esclude tecnicamente le coppie gay.
Il caso ha spaccato le associazioni di omosessuali. Colegas si è schierata con il sindaco di Adra, ed ha chiesto che anche le vittime della violenza tra coppie gay possano essere protette dalla legge contro la violenza di genere. La federazione statale di lesbiche, gay, transessuali e bisessuali (Felgtb) ha invece chiesto di non mescolare due fenomeni distinti.
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