Lo slogan è già pronto: «Più dài, meno versi». Lo strumento legislativo è ormai operativo da una settimana e ora i meccanismi di finanziamento del terzo settore si avviano a diventare più snelli e meno legati alla generosità dello Stato. «Con la norma contenuta nel decreto legge sulla competitività - spiega Gian Paolo Gualaccini, vicepresidente della Compagnia delle Opere - si passa da un non profit assistito e finanziato dalle istituzioni a un non profit liberamente scelto e sostenuto dai cittadini. Il decreto legge - continua Gualaccini, che è anche componente della commissione terzo settore e occupazione presso il ministero del Lavoro - ha, infatti, introdotto la deducibilità fiscale delle donazioni da parte di persone fisiche o imprese a soggetti non profit fino al 10% del proprio reddito, per un massimo di 70mila euro annui. Finalmente, insomma, si potrà scegliere a chi donare».
Secondo il vicepresidente della Compagnia delle Opere si tratta di un passaggio «importantissimo per il nostro mondo, ormai ufficialmente operativo con la circolare dellAgenzia delle Entrate emanata lo scorso 19 agosto. Un provvedimento che segna un altro importante passo da parte del governo verso la sussidiarietà fiscale».Non-profit, la svolta «Più dài, meno versi»
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