«Non sapevamo del rapimento di Abu Omar»

La Digos sorvegliava Abu Omar, indagato dalla procura di Milano, ma non 24 ore su 24 e quindi gli agenti non hanno saputo nulla del rapimento dell'imam ad opera di un commando della Cia a Milano. Lo ha detto il capo della polizia, Gianni De Gennaro, ascoltato dal Copaco per circa due ore. «Abu Omar - ha riferito il vicepresidente del Comitato, Massimo Brutti - era tenuto sotto controllo perché c'era un'indagine giudiziaria sul suo conto, ma ciò non significa che la polizia giudiziaria gli stava addosso 24 ore su 24». La polizia, ha proseguito, «ha così saputo della scomparsa dell'imam solo quando la moglie ha sporto denuncia». Analogo concetto è stato ribadito dal senatore Alfredo Mantovano (An). «L'imam - ha spiegato - era sottoposto ad indagine, ma non a sorveglianza ininterrotta e continuativa, era solo uno dei tanti indagati da parte della procura di Milano».

Secondo quanto si apprende, De Gennaro ha delineato ai componenti del Copaco la figura di Abu Omar ed il tipo di monitoraggio cui era sottoposto. Il capo della polizia ha poi sottolineato che quella della sorveglianza dell'imam era un'operazione di polizia giudiziaria e quindi gli agenti hanno fatto rapporto ai magistrati, i soli a cui erano tenuti a riferire.

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