«Non sono un gioppino, prima la famiglia poi la politica»

«Non sono un gioppino, prima la famiglia poi la politica»

Ha fatto un bel regalo a Luigina Greco: sgombrare il campo per permettere alla sua sfidante di raccogliere voti determinanti indisturbata. Lui sorseggia mohito spaparanzato sulle spiagge caraibiche lei si accontenta di un bicchiere d’acqua al mercato di San Giuliano, un po’ di refrigerio mentre arringa i suoi concittadini che «Pd è bello» (ha preso il 33,7%). Stefano Dornetti, candidato della Lega alla carica di sindaco di San Giuliano Milanese (ha preso il 38% dei voti) si è sposato il giorno delle elezioni, non ha votato ed è partito per Cuba, lasciandosi alle spalle, collaboratori, attacchini, colleghi di partito e sfidanti con un palmo di naso.
Come le è venuto in mente, di partire per il viaggio di nozze il giorno delle elezioni senza nemmeno andare a votare?

«La mia scelta è maturata dal valore che ha per me la famiglia: mi sembrava giusto anteporre la famiglia alla politica».
Visto che la data del matrimonio si decide, e quella delle elezioni era fissata da tempo, non avrebbe potuto organizzarsi diversamente?
«Il problema è che la data del matrimonio è stata fissata prima che si decidesse la data per le consultazioni. All’inizio doveva essere a metà aprile poi si è deciso per l’election day. Ma a quel punto avevamo già fissato matrimonio e viaggio».
Non teme che la sua decisione possa essere un boomerang?
«Intanto il fatto che al mio posto ci siamo i miei collaboratori dimostra la capacità di delegare agli altri e di avere una squadra cui si accorda la massima fiducia. Io ho fatto la campagna elettorale, i miei elettori conoscono il programma. Al ballottaggio si tratta solo di trovare accordi politici».
Ah, allora fare campagna per il ballottaggio è inutile?
«No, ma è anche vero che il candidato non è il “gioppino” che si deve portare in giro. Sul territorio c’è la mia squadra».
A proposito di collaboratori, la odieranno visto che stanno lavorando per lei, che è in vacanza...
«No...All’inizio, in realtà, mi avevano mi hanno chiesto di non partire, ma quando ho spiegato loro che consideravo il viaggio di nozze uno dei momenti più significativi della mia vita hanno capito».
Non ha paura di favorire la sua sfidante?
«Sicuramente lei è avvantaggiata, per di più San Giuliano è della sinistra. Spero però che gli elettori apprezzino la mia scelta “pro famiglia”. E poi io sono contro la svendita delle “cadreghe” tanto per acchiappare voti».
È preoccupato?
«No»
Sicuro di vincere?
«No, ma sono una persona tranquilla».
Lei candidato della Lega, cosa ci fa a Cuba?

«Stiamo girando tutta l’isola: mi interessava vedere come vivono sotto il comunismo, la gente non ce la fa più».
Lei in viaggio di nozze, antepone la politica alla famiglia...

Andrà a votare almeno al ballottaggio?
«Se l’aereo non sarà in ritardo sì e comunque ci sarò per lo scrutinio».
Mi dica la verità: non c’era proprio tempo per votare prima di partire?
«Volendo sì, ma sono un tipo scaramantico».

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