Allombra della Madonnina un esercito di credenti cresce in silenzio. Molti provengono dai Paesi africani e ogni domenica si radunano per pregare. «Siamo di fede cristiana e per noi, lontani dalla nostra terra, è un momento di raccoglimento importante. È anche un modo per sentirci a casa». A parlare è Thérèse Mapata, originaria della Costa dAvorio, a Milano da più di cinque anni. La fede è lultimo muro che nessuno riesce ad abbattere, neppure le difficoltà della vita quotidiana.
«Per noi africani è stata una conquista trovare a Milano un luogo dove riunirci per pregare; è uno spazio aperto a chiunque voglia ascoltare la parola di Dio. È anche un modo per uscire dal silenzio che ci impone la vita di tutti giorni. Oltre a stare insieme, è anche unoccasione per assistere chi ha bisogno o chi si trova in difficoltà».
Tra gli africani di Milano cè anche chi preferisce frequentare la Chiesa e la domenica non si perde una messa. «Sono cattolico e mi viene da sorridere quando sento parlare di differenza tra cattolici praticanti e non praticanti; uno può essere credente o non credente, ma quando si è cattolici lo si è punto e basta - sostiene convinto Marcel del Congo-Brazza -. Per la maggior parte di noi la fede è molto forte, probabilmente perché veniamo da esperienze spesso dolorose. Il fatto di credere, ci ha aiutati a superare molte avversità».
Allombra della Madonnina, il popolo della fede passa dallAfrica allAsia allAmerica Latina fino a giungere in zona Lambrate o verso il Cimitero Maggiore, dove alcune comunità si radunano regolarmente in preghiera. «Essere cristiano è una questione di fede e la fede non dipende dallessere ricco o povero», ci tiene a precisare Eric, studente iscritto allultimo anno di Medicina.
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