Ma non è tempo per avere rimorsi

di Franco Ordine
E adesso spuntano problemi di abbondanza oltre che rimorsi puntuali per quegli sciagurati punti persi nelle settimane fatali, tra febbraio e marzo. I problemi di abbondanza riguardano il nuovo Milan rifiorito grazie alla mira leggendaria del bomber dei due mondi, Filippo Inzaghi. Il giovanissimo Pato, un progetto di fuoriclasse, è pronto da qualche giorno per chiudere in bellezza la stagione della consacrazione, ma nel frattempo c'è Kakà che un po' si diverte e un po' chiede di giocare più avanti, seconda punta, ispiratore al fianco di Inzaghi come ad Atene oppure a Yokohama, senza risultarne geloso e nemmeno perdere di vista la porta. E così, con Kakà davanti, per Pato non c'è più posto, mentre Seedorf, da trequartista, riesce sempre a recuperare una parte in commedia a dispetto degli altri nomi eccellenti che in panchina stanno a guardare (Ronaldinho, tanto per fare un cognome). I problemi di abbondanza spuntano anche tra difesa e centrocampo dove Flamini, scontata la squalifica a Catania, pensa e spera di recuperare quel posto da terzino cucito su misura dal sarto Ancelotti e che può assicurargli il Milan che verrà.
Rimorsi sì, ma guai a immaginare però che si tratti solo di sventura, di uno sgambetto del destino con la storia dei 7 giocatori sottoposti e intervento chirurgico. La verità è che solo in condizioni di assoluta normalità, cioè con una settimana libera a disposizione per allenamenti mirati, il vecchio Milan può tornare una macchina da gol.

La riflessione aiuta a cogliere il risvolto decisivo: ci vorrà un organico ricco e potente per sostenere campionato e Champions nei mesi invernali decisivi. E Milan-Juve di domenica allora servirà a sciogliere forse il nodo della panchina. Tutto in una sera, come sempre.

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