Nonno Voigt ringiovanisce la leggenda dell'ora

Primo ad andare oltre 51 km con bici normali, fa la cavia per Cancellara

Nonno Voigt ringiovanisce la leggenda dell'ora

Tutto in un ora, per un record al quale nessuno più pensava e aspirava, mentre Jens Voigt, 43 anni, 17 anni di professionismo, 17 Tour corsi, una moglie e sei figli, ha riproposto come festa d'addio ad un ciclismo pedalato che gli ha dato gloria (62 vittorie in carriera, anche una tappa al Giro, a Varese, ndr), fama e soldi.

Il record da battere era quello del corridore ceco Andrej Sosenka, che in un ora, a Mosca, nell'estate del 2005 aveva percorso 49 chilometri e 700 metri. Jens Voigt fa di più. La sua ora sulla veloce pista del "Velodrome Suisse" di Grenchen sconfina oltre i 51 km: 51,115, per la precisione.

Un record preparato senza clamori, e che ad inizio stagione doveva essere tentato dal fuoriclasse svizzero-lucano Fabian Cancellara, poi i continui cambiamenti di regolamento hanno indotto Luca Guercilena team-manager della Trek («Questo record lo dedico al mio maestro, Aldo Sassi») a soprassedere. In soldoni il governo mondiale della bicicletta ha stabilito che il record dell'ora deve essere realizzato solo utilizzando biciclette tradizionali, non "evolutive" come quella usata da Francesco Moser nel 1984 (bici ad asse variabile, con manubrio a corna di bue e ruote lenticolari) o di Obree ne 1994 (bici “lavatrice”). Ma l'ultima discussione, che ha fatto desistere per il momento Cancellara, è stata su cosa si intendesse per "bicicletta tradizionale": quella che si usa per le competizioni su strada o quella che generalmente si utilizza in pista? Alla fine hanno deciso che per i record la bicicletta deve essere di fatto quella che viene utilizzata in pista per le prove d'inseguimento.

Voigt con il suo nuovo e fiammante 51.155 ha fatto da cavia, ha provato il nuovissimo anello svizzero, la bicicletta e i regolamenti per il compagno di squadra Cancellara: ora ci sono tutti i dati e gli elementi per preparare un altro assalto. Ma al record che fu anche di Anquetil, Coppi e Baldini, Moser e Boardman, Obree e Sosenka, ci stanno pensando Tony Martin, il tedesco campione del mondo nelle prove contro il tempo e il baronetto Bradley Wiggins, che dopo aver trionfato due anni fa al Tour è tornato al suo antico amore: la pista.

Così il record creato e stabilito sul finire dell'Ottocento per la prima volta da un benestante giornalista parigino di nome Henri Desgrange (papà anche del Tour) e per anni dimenticato ora potrebbe rivivere una nuova primavera. Tutti impegnati a prepararlo. Tutti pronti per un nuovo assalto: è proprio una gara contro il tempo.

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