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Nordcoreani in lacrime per il «tiranno»

Nordcoreani in lacrime per il «tiranno»

La folla era disperata, ieri, a Pyongyang. Centinaia di migliaia di persone in lacrime per la morte di Kim Jong-Il. Una diretta fiume della tv di stato nordcoreana (aperta in via straordinaria verso l’esterno) ha trasmesso i funerali di stato del «caro leader» appena scomparso. E l’inattesa discesa della neve - secondo la propaganda - è diventata il simbolo di come «il cielo abbia voluto condividere la tristezza con il popolo coreano addolorato per la perdita del “sole” della nazione». I funerali hanno avuto un inizio ritardato di 4 ore, alle 14.00 locali (le 6 del mattino in Italia), in linea con il cerimoniale del 1994 per l’addio a Kim Il-sung, il fondatore della Corea del Nord.
Secondo l’agenzia Ansa, migliaia di «volontari» sono stati impegnati fin dall’alba per ripulire le strade della capitale, tirate a lucido anche nella segnaletica, lungo tutto il percorso di 40 km del corteo funebre. «La nostra vita non sarà mai più la stessa» ha detto il commentatore tv che, con testimonianze raccolte tra la folla, ha ringraziato il «caro leader» per «essersi immolato per noi e la prosperità della nazione». E «Kamsahamnida» (grazie) è stata la parola più urlata dalle migliaia di persone raccolte lungo le strade di Pyongyang, al passaggio della salma di Kim Jong-Il, sistemata in una bara nera montata su una limousine e coperta dalla bandiera rossa del Partito dei lavoratori.

Kim Jong-Un, il terzogenito di 28 anni, è stato incoronato leader «supremo dello Stato, del Partito e dell’Esercito».

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