Nordest, va in onda il tecnico under 18

VicenzaIl passaggio al digitale viene perfezionato, si fa per dire, all’ultimo minuto, all’insegna del mai fare oggi ciò che potresti rimandare a domani. Peccato che il domani sia già qui da un pezzo e migliaia di anziani, che usano la televisione come fedele farmaco contro la solitudine, peraltro senza nemmeno bisogno della ricetta medica, si siano trovati improvvisamente con lo schermo desolatamente nero.
A riportare la luce in Veneto hanno provveduto delle improvvisate, ma preparatissime, task force di studenti di istituti tecnici che hanno approfittato dell’occasione per prendere due piccioni con una fava: da un lato hanno avuto, e avranno ancora per un po’, l’occasione di mettere in pratica le nozioni teoriche apprese sui libri di testo e in laboratorio, dall’altro hanno fornito, e forniranno, un servizio prezioso e gratuito a quegli anziani a cui già la parola decoder fa venire l’orticaria, figurarsi il destreggiarsi tra cavi d’antenna e prese skart.
Ecco perché l’iniziativa presa dall’Istituto tecnico Rossi di Vicenza, per esempio, è stata accolta trionfalmente dai nonni già rassegnati a dover mettere mano al portafogli e chiamare l’antennista solo per attaccare due cavi e premere due tasti per sintonizzare i canali. Gli studenti di quarta e di quinta che frequentano l’indirizzo Telecomunicazioni stanno provando l’ebbrezza di dimostrare la propria abilità professionale e la propria capacità di riportare il sorriso sulle facce dei più anziani.
Sono state fatte le cose per bene. Mica per niente, il Rossi ha tra gli ex allievi un certo Federico Faggin, l’inventore del microchip, premiato qualche settimana fa niente meno che da Barack Obama che gli ha conferito la Medaglia nazionale per la tecnologia e l’innovazione, il più alto riconoscimento americano in campo scientifico. Forti di questo biglietto da visita, e coordinati da due professori regolarmente muniti di tesserino di riconoscimento per evitare che i soliti truffatori si infilino nei portafogli già tendenti al verde dei pensionati, i ragazzi del Rossi hanno cominciato a suonare i campanelli di chi ha segnalato il bisogno. Come tutti i professionisti che si rispettino, anche questi giovani tecnici lavorano su appuntamento: gli interventi a domicilio possono essere prenotati chiamando un numero ad hoc, anche tramite sms, visto che si tratta di un cellulare e sempre che gli anziani in questione abbiano familiarità con la tecnologia dei telefonini. Si chiama, si lascia nome, telefono e indirizzo e, a seconda dell’agenda, si riceverà l’intervento richiesto. È chiaro che questo servizio fornito dall’istituto berico riguarda solo Vicenza e i comuni vicini.
Iniziative simile sono state prese anche da altre scuole del Veneto. Gli studenti del quarto e quinto anno dell’Istituto professionale Ipsia Galileo Galilei di Castelfranco Veneto (Treviso), per esempio, erano già stati mobilitati ai primi di novembre in vista del caos che, effettivamente, si è verificato nel momento dello switch-off.

Considerato che l’Unione provinciale artigiana di Padova aveva sottoscritto un accordo con la Regione Veneto che fissava in 40 euro il costo fisso per la sintonizzazione di ogni decoder (+10 per ogni decoder ulteriore presente eventualmente in casa) effettuata da un installatore presente in apposito elenco, si capisce perché i nonni veneti abbiano accolto a braccia aperte, magari offrendo anche caffè e brioche, quei volonterosi e preparati studenti in grado di rianimare i vecchi schermi dati per morti e invece salvati grazie a un semplice trapianto di decoder.

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