
Quando i risultati sul campo non sono quelli attesi, anche lo sport rischia di diventare divisivo. Ecco perché il presidente del Milan, Paolo Scaroni, dribbla ogni domanda di campo, all'indomani dei risultati che tengono lontano i rossoneri da ogni palcoscenico europeo per la prossima stagione. Meglio scegliere un assist per il calcio che unisce, per lo sport che crea un'occasione di rilancio. Anche per questo, palcoscenico migliore non può esserci dell'istituto penitenziario minorile Cesare Beccaria, in occasione della presentazione dei nuovi progetti di Play for the future. Un'iniziativa nata nel 2023 da Fondazione Milan e che nel tempo ha già aiutato oltre 100 minori, per la maggior parte di nazionalità italiana, a intraprendere un percorso di reinserimento sociale.
«Siamo partiti con Napoli, Bari, Catania e Palermo, oggi siamo felici di allargare il nostro progetto anche a Milano- spiega Scaroni- Fondazione Milan sin qui ha investito 12 milioni in iniziative sociali, in Italia e all'estero, facendo sì che lo sport possa essere uno strumento di reinserimento sociale». Sono decine le partite giocate ogni anno sul campo del sociale, con fondi messi a disposizione dal Milan e da donatori privati. Due anni fa il calcio di inizio con il progetto di Play for the future, subito sposato dal Ministero della Giustizia. Ora l'affiancamento sul campo anche della Figc. Sempre nella certezza che «l'uomo non è mai il suo errore», per dirla con Antonio Sangermano, Capodipartimento per la Giustizia minorile e di comunità, e che oggi «anche il tema della filantropia ha bisogno di competenze», aggiunge Giovanni Gorno Tempini, presidente di Cassa di Depositi e Prestiti, partner dell'iniziativa.
«Siamo fieri di dare il nostro contributo a un progetto nobile e che rientra nella multidimensionalità del calcio- sono invece le parole del presidente della Federazione italiana gioco calcio, Gabriele Gravina, in rappresentanza del quasi milione e mezzo di tesserati a livello nazionale- L'attività rieducativa rientra nell'ambito della sostenibilità sociale, dell'inclusione e dello sviluppo, inteso semanticamente nel suo significato latino con la esse davanti, dal togliere dalle catene. Per i minorenni, superata una certa sanzione, devono essere reintrodotti e testimoniare attraverso proprio la loro testimonianza. Lo abbiamo visto anche la prigione dorata della ludopatia, che ha coinvolto calciatori della nostra Nazionale, che hanno poi avuto il coraggio di chiedere aiuto». «Anche perché la pena, lo dice la nostra etica cristiana, significa rieducazione, a maggior ragione per i minori, che sono fragili e spesso sono stati messo in condizione di sbagliare- chiosa il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio- Molti suicidi avvengono proprio mentre i detenuti stanno per essere liberati, perché scatta un meccanismo che li rende incerti sul futuro. Nell'ambiente carcerario abbiamo bisogno di spazio: da che ci siamo insediati, stiamo cercando di capire come risolvere i problemi di spazi, tenuto conto delle risorse che abbiamo.
Non siamo in Arizona e ci sono molti vincoli, anche delle Belle Arti. È difficile proseguire, ma i nostri detenuti non possono essere privati della speranza. E noi stiamo pensando alle caserme dismesse, che hanno strutture compatibili con le carceri».
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