È una curiosa e piacevole scoperta: i nostri, tanti teatri genovesi sono gestiti con grande capacità da quasi tutte donne. Luniverso femminile si fa avanti e si insedia autorevolmente nei posti chiave. A parte qualche... direttore maschio, il nugolo di donne che domina la scena organizzativa è notevolissimo. Savina Scerni del «Politeama Genovese», Maria De Barbieri della «Tosse» e Pina Rando dell«Archivolto» sono le più anziane (si fa per dire) che da anni dominano la ribalta con eccezionale capacità e coraggio. Savina Savini (in Scerni) è chiamata la «zarina»: donna affascinante, elegantissima, è una delle più belle donne di Genova che unisce al fascino della bellezza genovese un impegno manageriale notevole. Da quasi 15 anni porta avanti una realtà come il «Genovese» che costituisce un punto di riferimento significativo per gli amanti del teatro leggero. Attorno a lei... solo donne (a parte il «solitario» ed efficientissimo Danilo Staiti, direttore artistico): Claudia Scerni, sua adorata figliola, direttrice di sala, poi Lara Ziggiotto, ottima laurea in lettere, oggi capo dellufficio stampa in sostituzione della mitica e geniale Kiara Pipino. «Tutte donne meno io - sorride Staiti - ma è un piacere lavorare con loro».
Anche il nostro «Stabile» vive sulla collaborazione intensa di molti volti femminili. La segreteria generale del teatro è in mano ad Anna Nano (una vita allo Stabile), è lei il braccio operativo di Carlo Repetti. Mentre il «portafoglio» lo tiene la precisissima Alberta Nucatola. La «cassa», dicono i suoi amici, è in buone mani. Sono passati i tempi eroici dell...eroica Carla Cannone, oggi Repetti ha articolato con molto giudizio tutto il quadro operativo. Affidando lufficio stampa (punto cruciale per un teatro di certe dimensioni) allespertissima Sandra Monetti, giornalista di lusso negli anni passati, varie esperienze nel mondo della comunicazione, oggi giunta alla ribalta di uno dei più grandi Stabili italiani.
Quasi incorporata nel teatro della Tosse (è nata prima lei o prima il teatro?), Maria De Barbieri è lanima sincera e coraggiosa del più geniale e alternativo teatro italiano. Maria, al di là delle definizioni, è il punto di riferimento totale di questa struttura. Al suo fianco altre eccellenti collaboratrici, da Marina Petrillo, a Valentina Mancinelli, a Elisa Sirianni, capo ufficio stampa fra le più dolci e puntuali. Sul ponente, nella storica Sampierdarena, ecco lei, la «guerrigliera», Pina Rando, che da sempre porta avanti lArchivolto «sua» creatura che dimostra di amare profondamente. Donne, donne, donne: addirittura il Carlo Felice si onora di avere il primo direttore artistico di un teatro lirico in Italia, Cristina Ferrari. Lunga esperienza nel settore, efficiente, ma soprattutto coraggiosa per aver accettato di venire in un teatro fra i più tormentati dItalia. E ancora: nellestremo ponente, ecco il «Cargo», altro teatro alternativo guidato con sagacia, notevole sensibilità, da Lucia Sicignano, lei davvero una innamorata del teatro, con idee davanguardia. E che dire del «Garage» che si avvale di una efficientissima donna quale Manuela DAgostino. Dallapertura alla chiusura il teatro è in mano sua.
Vi sono poi le vere appassionate che danno lanima (e anche il portafoglio personale) per queste avventure teatrali: come Modestina Caputo (moglie delleccellente sassofonista e ingegnere di grido Franco Astuti): la sua «Quinta praticabile» si è ormai inserita nei circuiti teatrali della città con tanti bimbi che sono i protagonisti principali della sua programmazione.
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