Allarme respiro. La broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco), una malattia respiratoria progressiva, non completamente reversibile, si avvia a diventare la terza causa di morte nel mondo. É causata da una infiammazione cronica delle vie aeree e del parenchima. Già oggi provoca in Europa e negli Stati Uniti oltre 65mila decessi, negli ultimi anni ha registrato un incremento del 20%. Ostruisce le vie aeree, rendendo difficoltosa la respirazione. Pazienti con questa malattia, inclusi quelli con bronchite cronica ed enfisema, mostrano sintomi quali tosse, espettorato, mancanza di fiato.
Storicamente questa patologia è stata considerata maschile a causa delle più elevate percentuali di fumatori e della più frequente esposizione occupazionale ad agenti irritanti. L'incremento dell'abitudine tabagica nel gentil sesso, che coinvolge oggi il 22,3% delle donne ed il loro progressivo ingresso nel mondo del lavoro ha portato alla scomparsa di queste differenze. L'incidenza totale risulta del 6-8%. Si è calcolato che il 15-20% dei fumatori abituali contragga questa malattia, tuttavia alcuni di essi non ne mostrano mai i sintomi. Inoltre vi è correlazione anche per quanto riguarda l'inquinamento atmosferico. «Si stima che entro il 2020 la Bpco subirà un aumento del 130% nella popolazione femminile.Oltretutto, a parità di esposizione al fumo, le donne presentano un rischio più elevato di danno polmonare,un maggiore grado di dispnea (mancanza di fiato) e un declino più accentuato della funzione respiratoria», afferma Anna MariaMoretti del Policlinica di Bari èrecisando che i dati dimostrano una maggiore sensibilità dell'apparato respiratorio delle donne ad altri agenti causali quali l'inquinamento atmosferico.
Troppo spesso la Bpco viene diagnosticata quando è in stadio avanzato. Per questo motivo le nuove Linee Gold internazionali e nazionali prevedono l'inclusione della spirometria nella visita al paziente e l'impiego di farmaci appropriati, specificatamente i broncodilatatori fin dalla fase d'esordio della patologia. La nuova soluzione terapeutica si chiama Glicopirronio Bromuro, a lunga durata d'azione, antimuscarinico di nuova generazione. Si tratta del primo farmaco in mono somministrazione quotidiana ad elevata selettività recettoriale che agisce entro 5 minuti dall'inalazione ed è capace di indurre una broncodilatazione di almeno 24 ore, riducendo le riacutizzazioni della patologia.
«A differenza degli altri broncodilatatori anticolinergici, glicopirronio bromuro è in grado di occupare immediatamente i recettori muscarinici delle vie aeree, per cui gli effetti clinico-funzionali del farmaco si manifestano in pochissimo tempo dalla sua assunzione per via inalatoria. Questo permette di ottenere - afferma Girolamo Pelaia, dell'università degli studi Magna Grecia di Catanzaro - un rapido miglioramento della dispnea e della tosse, specialmente subito dopo il risveglio mattutino e migliora la tolleranza all'esercizio fisico». Durante la notte si crea un ristagno di secrezioni nell'albero respiratorio che provocano tosse. Il polmone del malato non riesce a superare e controllare lo stato di difficoltà.
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