da Milano
Scarpe nere, lucide e a punta, indizio trendy da personaggio in vista. Giacca sdrucita e chignon scomposto, dettaglio insolito per luomo da copertina. Laria che è quella di sempre, il telefonino febbrile, labbronzatura spavalda, e solo qualche impercettibile segno di una dormita difficile. Fabrizio Corona in tribunale, reduce da una notte in caserma. Inusuale «suite» condivisa con «delinquenti e spacciatori, solo per una discussione con un carabiniere». Parole sue ai giudici. Non proprio la stessa versione del verbale darresto.
Mercoledì sera, cinque minuti dopo le undici. Una Bentley cabrio esce da un parcheggio a pochi passi dallagenzia fotografica «Coronas», in piazzale Loreto a Milano. Luomo al volante parla al cellulare, non guarda a sinistra, taglia la strada allauto che arriva. Una pattuglia dei carabinieri. Luomo al volante è Fabrizio Corona. Incrocio nefasto, ed è solo linizio. «Documenti, prego», il resto è verbale dei militari.
«Il Corona parlava al cellulare e non dava la precedenza alle altre vetture». Una volta fermato, «affrontava violentemente» gli agenti per «costringerli a omettere un atto del loro ufficio». «Non mi rompete i coglioni, carabinieri di merda. Andate a fermare altre persone». Ipse dixit. Scende dalla fuoriserie e spintona un militare, ma «è lui che mi è venuto addosso». Basta per un fermo: laccusa è violenza e resistenza a pubblico ufficiale. La notte in caserma, «insieme a delinquenti e spacciatori», la mattina il processo per direttissima. Fuori dal «gabbio» per gli arrestati, divo recalcitrante tra giornalisti e fotografi. Comunque, uno show.
Si toglie la camicia, resta a petto nudo per qualche secondo poi indossa la maglietta «Coronas» («Così mi faccio un po di pubblicità»), digita sul cellulare e si becca il cicchetto via sms di Nina Moric («Hai combinato lennesimo casino, sei un pazzo»). Fuori dallaula è libero sfogo al suo talento mediatico. Prima i fotografi. «Un mio scatto in tribunale non vale niente. Queste non sono fotografie che vanno sui settimanali, ma solo sui quotidiani per 90 euro. E lagenzia Corona non fa foto per 90 euro». Poi i giornalisti. «Ho passato una notte in carcere gratis ma, visto il numero di telecamere presenti, devo davvero essere diventato un personaggio famoso. Siamo allesagerazione, ormai sono diventato il diavolo». Quindi, lArma. «Ieri, dopo 14 ore di lavoro, ho avuto una discussione con un carabiniere che ha avuto un atteggiamento arrogante». Infine la Patria.
Lascia il Palazzo, ludienza è conclusa. Corona libero (convalidato larresto, ma nessuna misura cautelare), Corona a processo: 28 giugno, prossimo show.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.