Novanta minuti di black out Il centro di Milano si ferma

Alessandro Ruta

Novanta minuti di black out. E il centro di Milano si è fermato. Ieri pomeriggio, per la precisione tra le 14.04 e le 15.37, la corrente si è spenta per un guasto a un cavo sotterraneo della media tensione di proprietà dell’Aem. La zona colpita, quella del centro storico compresa tra Corso Vittorio Emanuele, Via Santa Radegonda e Corso di Porta Romana.
La priorità, per l’Azienda Elettrica Milanese, è stata di far rientrare il prima possibile le utenze - 630 quelle coinvolte -, per poi occuparsi del motivo del black-out.
I maggiori disagi hanno riguardato gli uffici dove è venuta a mancare l’aria condizionata - in funzione per via del caldo asfissiante - e nei quali si sono bloccati i computer.
Numerosi bar e ristoranti, affollati in quel momento per la pausa pranzo, si sono trovati in difficoltà, in particolare con i registratori di cassa elettrici che hanno smesso di funzionare. È rimasta al buio per qualche minuto anche «La Rinascente»: il tilt della corrente ha lascito smarriti i numerosi clienti. Poi sono stati attivati i generatori d’emergenza e tutto è tornato alla normalità.
In Duomo le luci - sempre pronte per questi contrattempi - si sono accese subito, evitando che si diffondesse il panico tra i turisti. I tecnici hanno anche messo mano alle cabine telefoniche di Via Santa Sofia e Corso Italia.
Nessun problema invece per i mezzi pubblici di superficie, come ha reso noto l’Atm, che hanno proseguito nei loro percorsi senza intoppi. Probabilmente le migliaia di viaggiatori presenti su autobus e tram non si sono nemmeno accorti che in centro era saltata la corrente: stesso discorso per le linee della metropolitana. Nessun semaforo è andato in tilt, anche se i Vigili del Fuoco hanno ricevuto alcune segnalazioni: soprattutto di persone rimaste bloccate in ascensore.
«Si è trattato di un guasto non dovuto al caldo né tantomeno al sovraccarico», ha precisato Giorgio Casalotti, direttore operativo di Aem.
Erano almeno due anni che a Milano non si verificava un black out in una zona così vasta: non ai livelli dell’estate 2003, quando l’intero sistema era collassato per via delle temperature soffocanti e del conseguente utilizzo in gran quantità di apparecchiature refrigeranti alimentate dalla corrente elettrica, ma nemmeno come nel novembre successivo.
Allora era stato un nubifragio, durato un’intera giornata, a mandare in tilt mezza Milano: semafori spenti, viaggiatori di mezzi pubblici esasperati, traffico paralizzato, automobilisti bloccati per ore. In totale circa 150 mila famiglie coinvolte.
È comunque un fatto rilevante, nonostante l’Azienda minimizzi.

Con l’arrivo dell’estate e il caldo che si fa via via più opprimente sarà inevitabile l’aumento del consumo elettrico - condizionatori, frigoriferi e quant’altro - con il rischio che si verifichino altri episodi come quello di ieri.

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