«I supporti finanziari e di intervento sul capitale per far decollare un'idea imprenditoriale non mancano». Parte con una nota positiva l'intervista che Antonio Nucci, responsabile direzione Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria di Intesa Sanpaolo, ha rilasciato sul nuovo numero di Dossier, in edicola con il Giornale.
«Semmai la sfida è preparare le nuove realtà imprenditoriali al confronto con il mercato, metterle nelle condizioni di redigere e presentare un business plan valido, di parlare lo stesso linguaggio di un investitore». Quello che manca ai giovani, secondo il responsabile del gruppo bancario, non sono certo le capacità, ma l'esperienza.
«D'altra parte, la probabilità di sopravvivenza di una start-up è superiore in Italia che in Germania e le nostre crescono più rapidamente: negli ultimi 6 anni hanno creato 2,76 milioni di nuovi posti di lavoro, pari al 17 per cento degli occupati».
A marzo Intesa Sanpaolo ha sottoscritto un accordo con la sezione Piccola Industria di Confindustria, che riproporrà in Piemonte, a giugno, con il lancio di «Adotta una start-up». «Le migliori idee imprenditoriali, selezionate dal comitato congiunto Intesa Sanpaolo-Confindustria, vengono adottate da aziende già consolidate sul mercato, con l'obiettivo di creare incubatori che le aiutino a svilupparsi».
Nucci non manca di soffermarsi sul delicato tema del rating aziendale. «I sistemi interni di valutazione del merito aziendale ultimamente si sono evoluti sul piano qualitativo, a vantaggio ad esempio delle start-up che non hanno ancora una storia di bilanci adeguata.
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