Reinhold Messner è considerato da molti il più grande alpinista e scalatore italiano di tutti i tempi. Uno fra i migliori al mondo. Dal 1970 al 1986 è riuscito nellimpresa, fino a oggi mai riuscita, di scalare tutte le quattordici vette» himalayane.
Che cosa pensa del record sullEverest del 13enne americano Romero?
«Davvero niente di straordinario. LEverest è una montagna percorsa in lungo e il largo da strade ferrate e cordate già da tempo. Tutti possono arrivare in cima, senza grandi problemi».
Ognuno di noi, quindi, potrebbe scalare la regina delle montagne?
«Oggi le cose vanno così. SullEverest ci sono due strade che in primavera diventano meta di centinaia di turisti scalatori abili solo nellalpinismo da pista, ovvero su quelle montagne battute e in sicurezza ormai da decenni».
Nessuna impresa e nessun record, dunque?
«Attorno agli ottomila sono costruibili numerosi record: il più giovane scalatore, il più vecchio, la prima donna, il primo disabile. Ma unimpresa è ben altro. Lunica cosa che si può considerare un record è solo lei, la montagna in se».
Alcuni dicono che primati come questi sviliscono il mito dellimpresa. È una tesi che la trova daccordo?
«I record turistici, come questo, sviliscono lessenza dellalpinismo vero. Le imprese, oggi, sono quelle che fanno scalatori come Simone Moro capace di fare la prima ascensionale invernale sul Makalu. Questa è una delle grandi e vere ascensioni degli ultimi anni».
Qual è letà più indicata per grandi scalate, come quelle degli ottomila?
«Tredici anni sono davvero pochi: serve molta esperienza, conoscere bene la montagna e grande determinazione. Così si realizza una vera impresa».
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