Di nuovo lacrime, di nuovo la faccia spaventata dei momenti peggiori: Federica Pellegrini ha compiuto il suo bel poker di successi (100,200,400,800), ma si è ritrovata con l’angoscia nella testa. Ha pianto alla conclusione degli 800 stile libero dei campionati italiani a Riccione, dopo avere lottato con se stessa. Parto? Non parto? Vado sul blocco? Non ci vado? Un lento avanti e indietro, un occhio alla vasca, una mano sul petto, poi agli occhialini. Segnali di sofferenza e insofferenza. Perfino lo starter ha compreso il momentaccio personale e ha atteso per qualche attimo, contravvenendo alla prassi.
Poi la partenza. La Pellegrini si è buttata, è filata via, sola e vincente. Poi fuori dalla vasca. E subito lacrime: un peso via dal cuore, uno sconforto per aver vinto le due battaglie. Ma quando finirà? Si è chiesta. Finirà mai? Si chiama crisi d'ansia: apparenza innocua. Ma come farselo spiegare dalla psiche umana? Rispetto al passato, stavolta la campionessa è riuscita a completare la gara e vincere in 8'31"08. Poi lo sbotto. Altre volte le era capitato con i 400 sl. Ma non conta. «Questa gara non la sopporto», ha raccontato con lacrime che tutti hanno visto in tv. «Ho dovuto lottare su ogni vasca, non so cosa mi ha preso. Mi capita sempre in gare facili: anche oggi nessuno mi chiedeva niente. Non so, è una gara che non riesco ad affrontare come dovrei, forse perché non mi diverto».
Il pianto è stato liberatorio dopo aver pensato di mollare. Ogni vasca un dubbio. «Piango - ha spiegato - per respingere i pensieri che mi venivano ad ogni vasca. E la stanchezza delle gare di questi giorni si fa sentire, sono esausta. La cosa positiva è che ho retto fino alla fine. Mi spiace perché questa cosa si è di nuovo fatta viva». La chiama “cosa“ perchè davvero, forse, non ha nome. É un problema che Federica non riesce a risolvere. Anche se lo sta anestetizzando: ogni volta reagisce con più forza. Stavolta ha combattuto per 16 vasche. Philippe Lucas il nuovo tecnico, era là, in tribuna, non poteva farci niente. Ha provato a non dar peso. «L'importante è stato portare a termine il programma stabilito. Il problema avuto negli 800 può succedere, soprattutto quando si porta avanti un lavoro così duro. Era importante salire sul blocco e finire la gara».
Il pianto ha mandato in secondo piano un poker che dice bene per Federica (tempi a parte), non benissimo per le nostre ragazze.
Tutte dietro, Fede non è una superwoman eppure le ha tenute a bada facilmente. C’è da pensare.Fra gli uomini successo di Gianluca Maglia (1’48"60) nei 200 sl davanti al ritrovato Belotti e Pizzetti. Fuori dal podio: Brembilla (5), Magnini (6) e Rosolino. Il segno dei tempi. E del tempo.
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