«L'architettura è il gioco sapiente, rigoroso e magnifico, dei volumi assemblati nella luce» diceva Le Corbusier e sempre più spesso questo gioco entra nella dialettica della moda. Lo ha egregiamente dimostrato Consuelo Castiglioni che con la collezione Marni ha mandato in passerella una delle immagini femminili più interessanti del prossimo inverno. «Mi piacciono i volumi esagerati e quelli lineari e sottili» diceva ieri l'elegante signora per spiegare la straordinaria perfezione delle sue mise: cappe come profilo intorno a giacche e cappotti, rigorosi paltò maschili composti da pannelli di feltro di lana e di visone, deliziose giacche stola strette in vita con una sottile cintura, jacquard a stampa papiro o un solo macro fiore piazzato sull'abito di seta.
Il linguaggio di Marni, complesso come tutte le cose che estremamente semplici, appare perfetto e seducente. Straordinari le pellicce che ricreano con gli intarsi il disegno del tweed e del gessato, gli scultorei abiti da sera e i magnifici bijoux che si inseriscono nelle scollature per diventare tutt'uno con gli abiti decorati talvolta con fiori di lattice e paillette. Irresistibili le scarpe kabuki di velluto con punte metalliche e le borse rettangolari. Un'ulteriore conferma del grande appeal di questa griffe attesa l'8 marzo all'appuntamento con le sue fan che potranno acquistare i modelli della linea Marni at H&M, ossia gli stilemi che hanno reso celebre il marchio ai prezzi low-cost offerti dal gigante svedese in 260 negozi nel mondo. Differenti architetture invadono anche il pianeta Byblos e in particolare giochi trompe l'oeil in 3D, tagli arditi e nuove costruzioni. «Ho reso fluide le forme attraverso una linea ovoidale che porta più in alto il punto vita» spiegava lo stilista Manuel Facchini presentando giacche corte con revers che scompaiono, maglieria con punti corazza tridimensionali per modelli protettivi, ricami con fili metallici e stampe «lunari». Fra i dettagli must-have: calze e guanti in latex effetto shining. Le fluenti strutture di Laura Biagiotti non possono prescindere dal cashmere e da un raffinato lavoro di applicazione di ricami bizantini eseguito con pietre iridescenti che sarebbero piaciute alla bella Teodora. Sensazionali sono apparsi i pull e gli abiti bianchi a trecce e rombi ricamati e le stampe degli abiti lunghi di seta plissé con la riproduzione del pavimento della Basilica di San Marco a Venezia. Anche il talento del designer scozzese Cristopher Kane, alla sesta collezione disegnata per Versus di Donatella Versace, si misura con lo studio millimetrico delle proporzioni: ecco le rotondità del giro manica e delle scollature a cuore nei magnifici minidress pensati per una giovane dall'animo punk e dal gusto squisito.
La silhouette appare moderna grazie al total print d'archivio che uniforma giacche, bluse, gonnelline e panta-stivali mentre spettacolari appaiono gli effetti tie-dye dei tessuti saldati con stringhe.
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