Finiscono le ferie e, come per incanto, il dibattito sul tema prostituzione torna a infiammarsi. Ad accendere la scintilla è stato il blitz di ieri mattina degli agenti della polizia municipale - coordinati dal comandante dellVIII gruppo, Antonio Di Maggio - in via Salaria e in via Palmiro Togliatti. Unoperazione - cominciata alle 10,30 e finita poco prima delle 14 - conclusasi con 56 prostitute fermate: 54 romene e 2 italiane, 20 le minorenni. Le donne sono state fatte salire a bordo di un pullman - dove unitaliana di circa venti anni si è sentita male probabilmente a causa di unoverdose - e condotte per una prima identificazione al comando di via della Consolazione, e quindi allUfficio stranieri della Questura per la fotosegnalazione e il controllo dei documenti. Fermato anche un uomo sorpreso in via di Torre Salaria con una «lucciola».
«Le 20 minorenni fermate e identificate - ha spiegato lassessore comunale alla Sicurezza, Jean Leonard Touadi -, sono state accompagnate presso i centri di accoglienza del Comune. Questoperazione, svoltasi in collaborazione con gli operatori del progetto Roxane, va oltre la suggestione mediatica della lotta ai lavavetri e riguarda complessivamente la puntuale e rigorosa applicazione del regolamento della Polizia Urbana nel contrasto del degrado». Sarà, ma nel pomeriggio persino il sindaco capitolino, Walter Veltroni, intervistato da Rds ha auspicato, per arginare il fenomeno prostituzione, «una disciplina normativa nazionale che ci consenta di essere un po più severi». «In Italia la prostituzione non è un reato - ha proseguito Veltroni -. Quante volte anche io ho chiamato i carabinieri, che poi sono intervenuti: il problema è che loro le prendono e poi, però, non possono far nulla». Come se non bastasse, anche il deputato transgender di Rifondazione, Vladimir Luxuria, punta il dito contro un altro aspetto connesso al blitz di ieri: «È la dimostrazione - spiega Luxuria - che le telecamere in via Salaria non sono servite a nulla. Del resto anche lex prefetto Achille Serra non ne era così entusiasta». Infine la proposta: «Lesempio da seguire è il progetto Zoning di Mestre, dove sono stati individuati alcuni quartieri periferici, sorvegliati da agenti di polizia in borghese, in cui le prostitute possono lavorare».
Unidea simile a quella dei «parchi del sesso» avanzata lunedì a Veltroni dal segretario romano del Prc, Massimiliano Smeriglio. E che ieri ha evidenziato nuovamente le spaccature in seno alla maggioranza capitolina. «Comprendo che la ripresa dei lavori è difficile per tutti - ha ironizzato il capogruppo comunale dellUdeur, Gianfranco Zambelli -, ma la schizofrenia politica è altra cosa. Soprattutto se si pensa che fu il sindaco stesso a schierarsi contro i cosiddetti Quartieri a luci rosse, quando furono proposti da Serra». «Non sono daccordo - ribatte il capogruppo comunale Sdi-Rnp, Gianluca Quadrana -. La soluzione migliore è quella degli eros center già sperimentati in Olanda, Germania e Svizzera». Nellopposizione il consigliere comunale di Forza Italia, Davide Bordoni, definisce «in larga parte condivisibile la posizione di Rifondazione sulla prostituzione. Ora cè bisogno di scelte coraggiose a partire dalla modifica della normativa nazionale, fino ad arrivare ad azioni interistituzionali. Fi propone un patto per la città che coinvolga tutte le forze politiche per discutere sulla realizzazione di aree dedicate che abbiano lausilio di controlli sanitari».
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