Il nuovo Prg è sotto inchiesta

Il piano regolatore generale, accordi di programma, varianti al Prg, alcuni condoni. Questi, a quanto si è appreso, gli atti che la procura ha acquisito in Comune e in altri uffici del Campidoglio nell’ambito dell’inchiesta sul piano regolatore. Il piano venne approvato dalla passata amministrazione capitolina in tempi record il 12 febbraio scorso poco prima delle dimissioni dell’allora sindaco Walter Veltroni.
L’indagine ancora senza indagati, coordinata dai pubblici ministeri Delia Cardia e Sergio Colaiocco, ipotizza per il momento il reato di violazione delle norme urbanistiche in alcune zone di nuova costruzione ma non è da escludere che al termine degli accertamenti possano essere contestati alcuni illeciti che rientrano nella categoria dei reati contro la pubblica amministrazione.
L’indagine, assai complessa a quanto si è appreso, ha tra gli atti d’avvio anche la puntata della trasmissione televisiva della Rai, «Report», andata in onda il 4 maggio scorso su Raitre, dal titolo «I re di Roma». Quello che i magistrati intanto intendono comprendere sono le procedure e soprattutto quanto è stato compiuto in merito.
Per ora quindi all’attenzione di chi indaga saranno le delibere sul piano regolatore, gli accordi di programma (ossia quegli atti con si può variare, aumentare, cambiare destinazione ad alcune previsioni dello stesso piano regolatore), le varianti al prg, alcuni condoni che sembrerebbero essere stati troppo veloci.


«L’indagine è la diretta conseguenza di non aver ascoltato, a tempo debito, i suggerimenti delle categorie che più volte hanno espresso dubbi e perplessità sul nuovo Piano regolatore di Roma», ha dichiarato ieri, in una nota Luigi Camilloni, presidente dell’Osservatorio Sociale. «A questo punto - aggiunge Camilloni - l’augurio è che si faccia al più presto tutta la chiarezza necessaria per far sì che Roma non rimanga a lungo senza un proprio Piano regolatore».

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