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Nuovo rivale per l'Inter: deve battere il vulcano Torna l'incubo della nube

Le previsioni dei meteorologi: "Le eruzioni non sono diminuite". Mourinho dice "ho paura del vulcano..." e fa partire la squadra già domani. Ma adesso a rischio sono soprattutto i voli per Madrid delle migliaia di tifosi nerazzurri

Nuovo rivale per l'Inter: 
deve battere il vulcano 
Torna l'incubo della nube

Gli osservatori che l’hanno visto in azione assicurano che Eyjafjallajokull è un giocatore davvero vulcanico. Insomma, uno di quelli che - quando si scatena - fa fuoco e fiamme. Mourinho, in vista della finale Champions, lo teme più di Robben; Robben gioca «nel» Bayern, ma Eyjafjallajokull potrebbe giocare «per» il Bayern. Sabato prossimo, a Madrid, c’è in palio la coppa dalle grandi orecchie ed è per questo, forse, che allo Special One hanno subito fischiato i padiglioni auricolari. Domenica scorsa il demiurgo dell’Inter aveva appena vinto il diciottesimo scudetto e - mentre tifosi, giocatori e presidente (insomma, i comuni mortali) esultavano - lui, solo soletto, confidava cogitabondo al cronista di 90° Minuto: «Mi preoccupa il vulcano...».

Che uomo, il Mou. Lui sì che è sempre proiettato nel futuro. Senza però dimenticare il passato. Il 20 aprile, ad esempio, la nube di cenere made in Island annebbiò non poco le idee al Barcellona che infatti - costretto a raggiungere in pullman lo stadio Meazza - si beccò in campo tre belle pere. Ma visto che il Mou non vuol fare la stessa fine di Guardiola, ecco l’idea: la squadra - per evitare il rischio nube - anticiperà a domani il volo con destinazione Madrid. Alla faccia di Eyjafjallajokull. Che invece rimane un incubo per tutti i tifosi con biglietto prenotato per venerdì 21. Un esercito nerazzurro che ora teme gli tocchi in sorte lo stesso destino capitato al Barca: cioè raggiungere il Bernabeu in corriera, invece che in aereo. Ma sarà poi vero che la maledizione di Eyjafjallajokull bloccherà i decolli? Tutto dipende da dove si troverà, alla vigilia del big match, l’ormai celebre nube vulcanica, le cui traiettorie pare siano più imprevedibili di quelle di Leo Messi.

Ed è qui che scendono in pista due principi delle previsioni meteo: il colonnello Mario Giuliacci e il figlio Andrea, della premiata ditta Centro Meteo Epson.
Domanda: Non potrebbe esservi il rischio che venerdì 21 i tifosi italiani non possano atterrare a Madrid per colpa delle ceneri vulcaniche?
Risposta: «In effetti l’eruzione è tuttora in atto e le ceneri, negli ultimi due giorni, sono state trasportate dai venti verso Sud, fino a coprire i cieli dell’Inghilterra». Devono preoccuparsi dunque i tifosi, già pronti con la bandiera nel trolley? «Da oggi, e almeno fino a venerdì, i venti sull’Islanda soffieranno intorno sud-sudovest cosicché, qualora l’eruzione fosse ancora in atto, le ceneri vulcaniche verranno sospinte a Nord dell’Islanda e quindi non vi è alcun rischio che possano raggiungere i cieli dell’Europa centro-meridionale (Spagna e Italia comprese)».

Grandissimi Giuliacci senior e junior che - a conferma dell’esattezza della loro analisi - pubblicano sul proprio sito una piantina con tanto di «movimento in quota delle polveri vulcaniche nella giornata di venerdì 21», vale a dire il giorno prima della finale di Champions.
Ma si sa che col meteo non c’è mai da stare tranquilli. Senza contare le gufate degli anti-interisti che il terzo «titulo» (il più prestigioso) non riuscirebbero proprio a digerirlo. E allora vai con l’evocazione della nuvola di Fantozzi, rielaborata in versione vulcanica: cenere al posto della pioggia. Tutto fa brodo, purché i Moratti Boys si ritrovino nell’impossibilità di decollare e costretti così a farsi Milano-Madrid via autostrada. Ma per fortuna anche le previsioni di Guido Caroselli, non remano contro: il meteorologo che dal 1980 conduce sulla Rai la popolarissima rubrica meteorologica Che tempo fa non la vede affatto nera. E c’è da credergli considerato che Caroselli può vantare su Facebook addirittura un adorante «Fans Club». Peccato solo che le migliaia di tifosi interisti in fila per un biglietto davanti alla Banca Popolare di Milano, non abbiano ascoltato le sue previsioni dei giorni scorsi. Caroselli, infatti, l’aveva detto: «Pioggia in Lombardia». E loro niente: in coda chilometrica, a caccia di un tagliando introvabile e, in più, bagnati come pulcini. A conferma che la fortuna sarà pure cieca, ma la sfiga ci vede benissimo...
Infine il parere tecnico di Paolo Corazzon, il meteorologo che Barbara D’Urso ha trasformato in showman: «Sabato anch’io tiferò Inter. La nube di cenere? No, prevedo un bel cielo azzurro...».

Anzi, nerazzurro.

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